martedì 23 febbraio 2016

la normalità relativa

Dopo tante vicissitudini si sviluppa una capacità di digerire le notizie e adattarsi che non è comune ai più. D'altro lato si perde la capacità di valutare con un empatia "normale" le notizie e si dimentica che ciò che per noi è accettabile da dire agli altri innesca emozioni di difficile gestione.
Oggi sento una collega che mi chiede aggiornamenti, 
Io, tutta serena, come se dovessi andare a fare la ceretta (cosa che forse mi stressa quasi di più perchè con i peli si può anche convivere mentre con la mancanza d'aria no...) , le dico che ad aprile dovrò essere ricoverata per fare gli accertamenti di valutazione per la messa in lista trapianto di polmoni.
Di colpo è ammutolita, era senza parole e in difficoltà in modo così dolce ed affettuoso che mi è terribilmente spiaciuto per lei..
In quel momento mi sono resa conto che siamo capaci di far diventare normale l'assurdo e che la nostra soglia della paura si sposta sempre un pò più in la.. 
Oggi la mia è sostanzialmente una, irrazionale, terribile e terrificante nella mia mente, ma un ricovero che apre la strada ad una speranza non incarna (almeno per ora) nessuna  emozione negativa.
Poi ho riflettuto meglio e mi sono resa conto che chi mi vede non può capire qual'è l'effettiva situazione. 
Tutto sommato dissimulo e poi come si a fa a sentire ciò che sente un altra persona...
Per fortuna esistono gli altri, esistono persone dolci e di profonda umanità che mi riposizionano nella realtà... 
Essere forte anche per loro diventa ancora più bello e stimolante, mi fa sentire amata e gratificata!


 

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