sabato 27 febbraio 2016

Noi saremo anche cammuriusi ma....

Questo post non e' sulla malattia, non e' sulla cucina, non e' su nulla di serio in realta'..
Son solo le riflessioni estemporanee di due baldi (insomma) giovani partiti dalla loro casetta di campagna con la macchina carica di speranza...
Un mese al mare per ricaricare le batterie, rimettere su qualche chilo, far risvegliare muscoli ormai in pensione da mesi e prepararsi a nuove avventure..
L'esordio ci ricorda che, meglio del miglior Fantozzi, la nostra nuvoletta ci segue...
Il cielo e' grigio, molto grigio in realta', ci sono 3 gradi e pioviggina...
Al mare sara meglio!!
Valige fatte, spesa di base fatta, libri, computer, ipad pronti e via...
A Masone nevica!
Ma perche' scoraggiarsi.. Il mare e' oltre l'appennino e sicuramente sara' meglio... La casa sembrava carina e la signora gentile al telefono...
Arriviamo e soffia un maestrale a quaranta nodi.. Pioggerellina di traverso ma i gradi sono almeno saliti a 8 gradi...
Vai che migliora...
Una nota: se respiri poco fare anche solo dieci metri con questo vento diventa come scalare l'everest di corsa con un cinghiale in spalla e senza bombole...
Vabbe, arriviamo nel portone e la casa e' la tipica palazzina anni sessanta di queste zone...
Saliamo in ascensore e ci accoglie una casa che sembrano due. Sia chiaro, non nel senso che e' grande ma nel senso che meta e' nel 21 secolo e l'altra meta e' rimasta agli anni settanta!!
Ovviamente le foto pubblicate erano solo della meta' ristrutturata... Che io poi dico. ma se ristrutturi mezza casa, che ti costa fare tutto lo stesso pavimento e comprare due mobili del cavolo all'ikea e togliere quella cassettiera beige con stucchini che fa venir la pelle d'oca,.. E poi meta' interrutori della luce in un modo e meta' nell'altro...
Ma vabbe, io e Max siamo cammuriusi sull' arredamento, si sa'!!
La casa in realta' e' super pulita e ben attrezzata e la posizione e' comoda... Se termina di soffiare il blizzard forse si puo' anche godere meglio il tutto!
Prima di andarsene la sciura scocca l'ultima freccia... (Perche' io amo la liguria e i liguri in generale mi son pure simpatici ma a volte alcuni proprio cadono in delle piccolezze senza senso...)
Ci eravamo accordate da oggi al sabato prima di pasqua cosi che potesse affittarla a un prezzo decisamente piu' alto nei giorni di pasqua.. Ora mi chiede " ma per voi sarebbe uguale andar via venerdi? Sa' ho scoperto che tutti vogliono venire dal  venerdi"
A me va anche bene, in realta' non cambia nulla ma, pezzo di pitocca, gia' che volevi farmi pagare a parte la biancheria, che mi fai pagare le pulizie finali, che mi conteggi i consumi di acqua, luce e gas.. Potevi almeno fare il gesto di dire le abbuono le pulizie finali.. Ed invece mi fai pure pesare che mi hai lasciato sale e zucchero e qualche altra cosa (iniziata) perche' sei una donna evoluta che lavora spesso con gli stranieri e gli stranieri se lo aspettano anche se in italia non e' abitudine... E poi mi si chiede perche' amo la francia: in ogni casa dove son stata li trovavo la marmellata fatta in casa con un bigliettino, la bottiglia di vino e spesso anche i fiori freschi.
Comunque ora sono al calduccio, con la mia bella tisana bollente e i biscotti, Max uscito a comprare trofie, pesto e baci di alassio e le sedie del tavolo sono comode con un bel cuscino imbottito.. Vedo il mare in un angolino, scrivo e sono in pace...

martedì 23 febbraio 2016

la normalità relativa

Dopo tante vicissitudini si sviluppa una capacità di digerire le notizie e adattarsi che non è comune ai più. D'altro lato si perde la capacità di valutare con un empatia "normale" le notizie e si dimentica che ciò che per noi è accettabile da dire agli altri innesca emozioni di difficile gestione.
Oggi sento una collega che mi chiede aggiornamenti, 
Io, tutta serena, come se dovessi andare a fare la ceretta (cosa che forse mi stressa quasi di più perchè con i peli si può anche convivere mentre con la mancanza d'aria no...) , le dico che ad aprile dovrò essere ricoverata per fare gli accertamenti di valutazione per la messa in lista trapianto di polmoni.
Di colpo è ammutolita, era senza parole e in difficoltà in modo così dolce ed affettuoso che mi è terribilmente spiaciuto per lei..
In quel momento mi sono resa conto che siamo capaci di far diventare normale l'assurdo e che la nostra soglia della paura si sposta sempre un pò più in la.. 
Oggi la mia è sostanzialmente una, irrazionale, terribile e terrificante nella mia mente, ma un ricovero che apre la strada ad una speranza non incarna (almeno per ora) nessuna  emozione negativa.
Poi ho riflettuto meglio e mi sono resa conto che chi mi vede non può capire qual'è l'effettiva situazione. 
Tutto sommato dissimulo e poi come si a fa a sentire ciò che sente un altra persona...
Per fortuna esistono gli altri, esistono persone dolci e di profonda umanità che mi riposizionano nella realtà... 
Essere forte anche per loro diventa ancora più bello e stimolante, mi fa sentire amata e gratificata!


 

martedì 16 febbraio 2016

sonnooo

Lavorare da casa è bellissimo... ti svegli, ti lavi la faccia, colazione e sei già operativa, magari ancora in pigiama ma senza lo stress e la fatica del: vestiti metti i tubicini togli i tubicini prendi fiato siediti tossisci piegati mettiti le scarpe riprendi fiato ritossisci metti il giubbotto annodati nei tubicini riprendi fiato prendi il computer prendi la borsa prendi il trolley dell'ossigeno apri la porta chiudi la porta prendi fiato fai i cinque gradini per uscire fermati riprendi fiato saluta il portinaio che ogni volta ti guarda come una poveretta che respira senza riuscire a parlare riprendi fiato carica le borse in macchina carica il trolley togli i tubicini per poter fare il giro della macchina apri siediti rimetti i tubicini riprendi fiato tossisci parti parcheggia e via di nuovo .... noooo troppa fatica..
Così invece sei concentrata, più riposata, lavori nel silenzio e quando sei bollita fai una pausa rilassante con te e biscotti...
Poi però qualche volta arriva la botta di sonno e, se in ufficio ti rifugeresti due minuti in bagno o berresti il decimo caffè,  a casa tutto è più difficile e allora ti ritrovi a spostarti dalla scrivania alla poltrona, con il pc sulle gambe a lottare con una presentazione  e a dirti: "chiudo gli occhi giusto dieci minuti...."
E invece un minuto dopo ti risvegli di soprassalto con il cellulare che suona e il presidente di un associazione che vuole discutere il contenuto di una news letter e tu che cerchi di dissimulare la voce impastata...
vabbè ora sono di nuovo sveglissima, sono in pausa aerosol, tossisco un pò e tra poco ricomincio rigenerata...
perchè riprendersi la forma perduta è un lavoro...
40 minuti per due volte al giorno di fisioterapia
mezzora di cyclette
mezzora di aerosol
pasti ogni due ore
bibitone disgustoso di aminoacidi due volte al giorno
Mi serve un segretario o forse più un personal trainer che sia anche un buon cuoco...
uff
meno male che almeno lavoro da casa...

lunedì 8 febbraio 2016

Non pretendere che capiscano...

Giornata tra ospedali, controlli, visite, fisioterapia...
Dopo la mattinata al san Raf sono sulle sedioline del policlinico in attesa della Fisio...
Mi ritaglio momenti per pensare e ripercorre gli scatti di nervosismo di questa mattina...
La mia immagine solare e sempre positiva che tanto amano i medici oggi si è incrinata mettendoli in crisi!
Si sono sentiti subito attaccati.. incapaci di comprendere che accontentarsi non puo' essere un obiettivo accettabile.. incapaci di uscire dalla loro soddisfazione derivante dal fatto che non stai peggiorando...
La stabilità, a questo punto, non è un risultato soddisfacente e si, so bene che puntare alto puo' far precipitare ma allo stesso tempo devi capire che ogni paziente è a se è che se io concepisco solo o vivere bene o nulla tu, medico, dovresti solo perseguire strenuamente insieme a me questo obiettivo.
Ma poi mi son detta: " non pretendere che possano capire... non pretendere che possano accettare che tu non ti accontenti del "ti abbiamo salvato la vita, fattelo bastare.." . Probabilmente anche per loro è importante porre delle distanze, dirsi che va bene per dare senso ai loro sforzi.
Ma poi ti guardi dentro e capisci che, in questo momento, hai bisogno di coraggio... di qualcuno che anche in modo un po incosciente dica " facciamo questo, questo è quest'altro perché così possiamo sperare di stare molto meglio... potrebbe volerci questo tempo x, non lo sappiamo ma possiamo farcela.. ".
Oggi dire l'importante è che stia tutto così non è sufficiente e distrugge la speranza, toglie senso a il cammino fatto..
Poi ti fermi di nuovo a pensare e la paura di tanto ignoto ti fa vacillare e ti vorresti rifugiare tra le braccia di Max e farti solo coccolare...
La vita è fatta di scelte quotidiane, di accettazione e di ricerca del meglio, di immane fatica e di sprazzi di felicità.. son stancamente stanca, inutile nascondersi... so cosa voglio fare? Forse non fino in fondo...

venerdì 5 febbraio 2016

bididibodidibu!

Cara fata madrina, dove diavolo sei finita?
vuoi che io sia bella come una principessa? allora datti da fare con quella tua bacchettina perchè faccio talmente tanta fatica a vestirmi che, se vado avanti così, opterò per un pigiama night and day e tanti saluti al mio smisurato guardaroba...
Se tu decidessi di farti viva almeno una volta al giorno potremmo tornare a farci belle, potremmo metterci la crema su tutto il corpo ed essere morbide e non più secche come una prugna disidratata, indossare le calze senza che farlo sembri la maratona di new york e potremmo anche metterci qualche golfino carino da infilare dalla testa senza ritrovarci in apnea come majorca con l'asma!
Sarebbe bello cara Fatina avere poi i topolini valletti che ripiegano tutto e mettono a posto l'armadio (ma forse per quello sarebbe sufficiente Mary Poppins se tu sei impegnata..)
Ogni piccolo insignificante gesto è così faticoso che la voglia di deflagrare l'armadio e rintanarsi sotto il piumone è fortissima, quindi, cara Fatina pensa che in fondo basta un piccolo, insignificante, veloce Bididibodidibu per farmi felice e farmi ritrovare ogni mattina lavata, incremata, profumata e ben vestita senza affanno, tosse, crisi e attacchi depressivi da sfida di triathlon...
Un semplice Bididibodidibu che eviterebbe di farsi dire al telefono dal tuo capo "cosa è successo? come stai? ma cosa stavi facendo?" e tu dover rispondere "ma, niente...... mi stavo mettendo i calzini...! Non preoccuparti..... ora mi ripiglio..."
Tu pensaci Fata Madrina, basta poco...