martedì 2 dicembre 2014

qualcosa di normale...

che bello, hai una cosa normale! queste le parole con cui Max ha accolto la mia influenza... un po' di febbre, naso tappato e mal di testa.. e sia! colpevole un sabato in centro in cui temperature alte, concentrazione di persone e un sistema immunitario non proprio dei più brillanti hanno fatto da calamita a qualche virus che girellava allegro tra i piani della Rinascente. e quindi a casa, forzatamente, con antibiotico, antinfluenzale, tachipirina e pacchetto di kleenex e la voglia di scrivere dopo tanto tempo. La vita sembra da un po' quasi normale, lavoro, cose da fare, normali impegni e scadenze. Poi ti rendi conto che la tua mente, dopo pochi mesi di pseudo normalità, quasi dimentica che tutto è imprevedibile e che non serve a nulla opporsi. E poi ti viene la febbre la domenica pomeriggio e pensi alle riunioni che avevi programmato, agli appuntamenti che dovrai saltare, al Natale alle porte, a Parigi tra dieci giorni e: arghhh non posso ammalarmi... come se non avessi imparato nulla in questi tre anni. ma, anche incosapevolmente apprendiamo sempre e, dopo qualche ora di incazzatura, prostrazione, reazioni tipo me ne frego devo fare le cose e febbre che sale, capisci. ti rilassi, stai sotto le coperte, guardi un film, dormi e ricordi che il tuo corpo lo devi amare e coccolare e solo così, forse, ti ripagherà... ha i suoi tempi, fa le sue scelte ed è inutile ostinarsi... la febbre sta scendendo, in fondo è una normale influenza, e non mi hanno memmeno voluto vedere con urgenza in ospedale come sarebbe sempre successo in passato e mi godo la serenità mentale che mi arriva dalla capacità acquisita di far scivolare le cose intorno a me come un albero, radicata al terreno ma capace di oscillare al vento... (si vede che faccio yoga vero?)

giovedì 30 ottobre 2014

Ecco Mister Ben!


Non scrivo da un mese.. In fondo e' una bella cosa..

Serata da single e riflessioni!
Latte e biscotti dopo una bella giornata di corso al politecnico.  Intensa ma impegnativa per la mia limitata   resistenza fisica..
Max e' gia' in campagna e io sono a casa sola, tranquilla, con un bel tazzone di latte.
Mi dico: " e' qualche giorno che non scrivo nulla.."
 Ed ecco a rendermi conto che un mese mi e' scivolato tra le dita..
Ho fatto mille cose, occupato a pieno le mie giornate e gestito come sempre i miei acciacchi e, in questo turbine di normale normalita', non ho scritto riflessioni intelligenti, ricette golose e nemmeno piccole sciocchezze.
Confesso: ogni tanto mi veniva voglia di passare di qui ma poi una cosa, o l'altra spostavano la mia attenzione. Niente mi sembrava interessante da condividere o forse troppe sono state le emozioni..
E' arrivato dalla sardegna un meraviglioso cucciolo zampettante nella vita mia di Max e di papa', ho fatto l'intervento di cataratta e vissuto una settimana senza usare pc, ipad e poco telefono per non affaticare gli occhi, fatto mille cose diverse per la casa, l'ufficio e qualche cosa anche per l'associazione, ho fatto centinaia di tortellini con Adriana e mangiato il tartufo dopo anni di divieto (temo in realta' di non potere nemmeno ora ma pazienza), iniziato a preparare i regali di Natale e fatto ipotesi su cento progetti futuri..
Nulla di che, una quotidianità di cose normali che apprezzo proprio perche' tali.
Si, alla sera sono un po' stanca, alla sera gli attacchi di tosse sono peggiori, alla sera la sensazione di non farcela a volte arriva.. Ma poi la mattina si ricomincia e in fondo penso che questo sia comune a molti, leucemia a prescindere.
Scusate la mia latitanza, scusate questa voglia di banalita' che mi ha colto ma la vita e' un piacere proprio perche' semplice e le sere che, come questa, scorrono senza brutti attacchi di tosse e spaventi per la mancanza di respiro e solo con quella sana stanchezza di una giornata di lavoro, sono stupende e banali e normali e mi piacciono molto.
Latte, biscotti e zelig come compagnia.. In attesa di Max, Ben (il pelosino nero) e del week end!

mercoledì 24 settembre 2014

Storie di occhi, pelo nero e tanto amore..

C'era una volta un signore con gli occhi dolci e un po' tristi che amava tanto un cane nero, grosso, un po' solitario e scorbutico. C'era una volta una signora bionda, con gli occhi birichini e tanto amore per gli animali... Un giorno il cane nero mori' e il signore dagli occhi dolci disse basta, niente piu' cani, ho sofferto troppo. Ma la signora con gli occhi birichini lo convinse a fare un giro in una cascina tutta rosa.
La signora con gli occhi birichini, con il suo passo ancora un po' zoppicante dopo l'ictus, lo convinse a guardare dentro al cuore e dentro agli occhi di tanti cagnolini..
Dopo tanto pensare e girare e dire "ma no.." Guardarono due occhi ridenti coperti da ciuffi arruffati di pelo nero.
Tanti anni in canile non avevano spento quella piccola fiamma.. Avevano addormentato la voce e arruffato sempre di piu' il pelo ma gli occhi birichini avevano visto la luce brillare sotto il pelo arruffato.
Un nome buffo, quello del draghetto dei cartoni degli anni settanta, una forma a siluro, quattro gambette un po' tozze e un muso unico...
A casa del signore con gli occhi dolci e della signora con gli occhi birichini la voce si risveglio' e lui inizio a parlare.. Abbaiava per le carezze, abbaiava per le passeggiate, abbaiava per la pappa, abbaiava per dire al mondo che era felice... Tirava e correva con il signore dagli occhi dolcie e camminava piano piano con la signora dagli occhi birichini ma le gambe ancora un po' malferme..
Il tempo passo'  tra passeggiate continue, pappe, biscotti, carezze ininterrotte e pian piano la signora dagli occhi birichini inizio a non stare bene. Allora come un piccolo guardiano si apposto' davanti alla sua camera e abbaio' per chiamare aiuto..
Poi il signore dagli occhi dolci rimase solo e il cane con il nome da draghetto inizio' a occuparsi solo di lui.. Lo impegno'  ogni istante reclamando coccole, carezze pappe e passeggiate e senza lasciarlo mai solo..
Il signore dagli occhi dolci faceva tante cose necessarie, andava al cimitero, andava su e giu da Milano per andare a trovare la figlia che non stava bene, affrontava esami e controlli per donare alla figlia il midollo, ma tornava sempre appena possibile dal cane con gli occhi ridenti.
Questo cane aveva una missione: prima far felice la signora dagli occhi birichini e poi non lasciare mai solo il signore dagli occhi dolci e accompagnarlo attraverso quegli difficili.
Oggi quel piccolo orso nero e peloso con i suoi occhietti ridenti e le orecchie storte ha finito il suo compito. Il signore con gli occhi dolci e tristi pian piano ha accettato tante cose, la sua bambina sta meglio e ha accompagnato il suo compagno peloso verso le nuvole e il cielo.
Ciao piccolo Grisu.. Grazie per esserci stato e aver abbaiato ogni volta che telefonavo a casa, raccolto foglie ad agni tuo passaggio sotto il viale come se fossi fatto di velcro, impedito ad Athos di mettere piede in casa tua e convissuto con la Lillina dividendo il divano e litigando per la poltrona...

lunedì 15 settembre 2014

Uff. Ciao Gabriele

Da tanti mesi non leggevo i suoi post.. In macchina, guardando un ragazzo sullo skate al parco, nei momenti piu' impensati pensavo a Gabriele, un amico sconosciuto che aveva un blog molto bello, con un titolo importante : per consegnare alla morte una goccia di splendore...
Questa sera sono tornata a casa ed ecco di nuovo il pensiero a lui. Come stara'? Quella speranza di trovare tanti post sulle sue disavventure ma la solita voglia di fare, ridere e divertirsi.
La prima doccia fredda (vera, sofferta, con quel senso di freddo e di colpa per non esserci stata di più) arriva   dal post scritto dalla sua mamma ad aprile. Gabriele non era piu' in grado di muovere le mani, le gambe, vedeva tutto sfocato e si nutriva con il sondino. Mi ha colpito la frase della mamma: scrivo io perche' la situazione di Gabriele e' un pochino peggiorata.. Gli occhi di chi ti ama non vogliono accettare che il tuo corpo se ne sta andando..
E poi i post delle altre blogger, il 7 agosto, che lo salutavano.
Io sono arrivata solo oggi.
Ti sei ammalato a sedici anni, te ne sei andato a venti e nel mezzo un milione di sogni da adolescente. Chissa' cosa avresti detto di questi filmetti sugli adolescenti con il cancro. Se a me, cinica quarantenne, hanno strappato un mezzo sorriso per la finzione degli stati d'animo e, soprattutto, degli stati fisici, tu, che adolescente lo eri per davvero avresti pianto, riso o urlato?
Mi dispiace, mi dispiace tanto e non c'e' molto altro da dire. Ogni volta che manca qualcuno la mia voglia di credere nell'aldilà si rafforza. Non posso accettare dentro di me il nulla che altrimenti questo rappresenterebbe. Spero di vederti volare un giorno con i tuoi capelli lunghi e quella faccia un po' buffa come ti ho visto nel video degli elio "nuvole di ossigeno". Buon viaggio Gabriele.

Una riflessione: tanti come lui muoiono ogni giorno ma, come sempre se a mancare e' un amico, il dolore che si prova ha un nome e un intensita' diversa. Ma molti mi diranno che per me Gabriele era uno sconosciuto.. Ed invece no. Questo e' il magico potere dei blog. I loro autori diventano passo dopo passo degli amici, senza un volto e fisicita', ma degli amici con cui condividi i pensieri piu' profondi ed intimi...
Ciao Wide, ciao Gabriele

sabato 13 settembre 2014

L 'amore a novantaquattro anni

Dopo una settimana intensa tra lavoro un po' oltre il solito part time e giornata di prelievo del midollo , risonanza magnetica e esamini vari e' arrivato il week end in campagna.
E, come spesso il sabato a pranzo, eccoci alla piola,  trattoria di paese senza alcuna pretesa ma sempre una garanzia di cucina di casa nei momenti di pigrizia.
A fianco al nostro tavolo, belli dritti sulle loro sedie c'erano due signori anziani, gia' visti in altre occasioni, ma oggi desiderosi di raccontarsi.
Novantaquattro lui, novantaquattro e cinque giorni in piu' lei, insieme dal. 1946, soddisfatti del loro pranzetto fuori.
Una vita, veramente una vita di racconti, esperienze, piccoli episodi vissuti tutti nello stesso paesino, sacrifici e doppi lavori per crescere la famiglia e passioni coltivate per cinquant'anni. Lui ancora oggi intaglia il legno e ne fa dei quadri di paesaggi della sua campagna.. Non riesce piu' a fare altri lavori piu' pesanti ma va bene cosi'.
La vita per loro sembra un quotidiano che scorre, senza troppo pensare e apprezzando di esserci e di esserci insieme.
E poi penso a noi, alla nostra generazione di storie brevi, di interruzioni, di fughe, di lamentii continui per cio' che non funziona in noi, nell'altro, negli amici, nel lavoro, nella societa'..
Loro fanno scorrere il tempo, godono di piccoli passatempi, di un piatto di tagliatelle ai funghi in trattoria, del sorriso della cameriera, del pensiero dei bisnipoti, di due chiacchiere con i vicini di tavolo e poco piu'...
Non credo che sia stato tutto bello, tutto facile, tutto felice ma son qui, dal 46, ancora insieme, senza troppo brontolare perche' in fondo e' naturale stare insieme anche quando l'altro magari e' un po' noioso... Hanno avuto la fortuna di passare tanti anni insieme e, pensando agli amici che oggi sono soli dopo pochi anni d'amore per colpa di una malattia, al mio papa' che vive ogni giorno l'assenza della mamma, a me e Max che tra alti e bassi, tosse e paure andiamo avanti e ci godiamo ogni gita in vespa, ogni aperitivo in campagna e ogni serata sul divano rivolgo un appello a chi non e' mai soddisfatto. Provateci, accettate quel che viene e accettate l'altro senza pensare che c'e' necessariamente di meglio (anche se ovviamente a volte si, sia chiaro) e scommettete su una vita cosi... Vecchi, rugosi, lucidi (che fortuna enorme) ancora con degli interessi, e piu' o meno in piedi...buona fortuna vecchietti!


sabato 6 settembre 2014

Colpa delle stelle....che dire..

Credo che la morte mi abbia toccato troppe volte per riuscire a farmi commuovere da un film di adolescenti con il cancro...
Il film e' carino, ben fatto, ma la malattia sembra cosi finta, artefatta... La storia e' dolce e romantica e io, al cinema da sola in un sabato pomeriggio, sembravo una tardona in mezzo a masse di adolescenti lacrimose...
La migliore di queste ad un certo punto si e' girata verso la compare e le ha detto: la prossima volta ascolti me e andiamo a vedere le winx... Che ste storie lacrimose sono una palla!
Sintomo del livello di sensibilita' dell'adolescente media.
Comunque ha anche ragione, in fondo. La malattia, l'accoppiamento super sfigato di lei con l'ossigeno e il fiatone (ogni immedesimazione e' puramente casuale - anche perche' in tutta questa tragedia polmonare non ha mai dato nemmeno un colpo di tosse!) e lui senza una gamba fa venire qualche brivido.
C'e' pero' una grande verita' in uno dei leit motif del film. La frase chiave del libro che unisce le avventure dei due protagonisti e' :" il dolore esige di essere vissuto". E mai frase e' stata piu' vera. Chi non lo vive non puo' capire, puo' solo sorridere e fare spallucce. E il dolore ha una scala di valore.. La protagonista ricorda quante volte le hanno chiesto in ospedale di dare un voto al dolore che stava vivendo. Anche a me e' successo mille volte. Lei, come me, non ha mai dato dieci.. Il dieci effettivamente si tiene per qualcosa che non e' fisico ma che tocca il cuore in modo cosi profondo da sopraffarti.
Comunque, polpettone sentimental canceroso a parte almeno sono andata al cinema, mi son strafogata di caramelle gommose e sono anche riuscita a tossire poco.. Ho recuperato a casa con qualche attacco di tosse e fiato corto degno delle mie migliori performance ma va bene cosi. Al cinema ho retto due ore con piccole colpetti poco fastidiosi per la comunità' minorenne che mi circondava.

giovedì 14 agosto 2014

A zonzo per il perigord e la costa altlantica

Dopo un bel viaggio notturno, tra passi di montagna, pioggia e piccoli paesi siamo arrivati in Perigord. Un b&b , una casa del settecento ristrutturata e arredata esattamente come piace a noi, due ospiti meravigliosi che, da Torino, han ricostruito una nuova vita qui. Quanti sogni facciamo io e Max  ispirati da chi ha avuto il coraggio di cambiare ritmi e abitudini. Loro due, lontani da tutti, in un progetto comune di ospitalità... Bello bello..
Ci siamo goduti i giardini, i castelli, i petit village e l'impegnativa gastronomia francese del Perigord in cui sembra esistere solo fois gras, canard, truffe e fromage! E vino ovviamente! Vabbe tanto io prendo la terapia per il fegato e Max olio di pesce e estratto di riso rosso per colesterolo e trigliceridi!! Per altro Max e' in seria difficoltà: detesta la metà di queste cose e gli intingoli per cui ha vissuto i primi giorni a formaggi e vino...
E poi la costa, la luce delle spiagge oceaniche e le passeggiate sulla sabbia.
A coronare il paesaggio la bellezza della casetta trovata su internet. Una ex piccola scuola, tutta in pietra e con il tetto a capanna e un bel grande giardino davanti,
E i suoi proprietari: fantastici!!
Pierre e Danielle, con la mitica mami di 96 anni e Mathieu (un delizioso attore che sembrava nato dall'unione di Harry Potter e Frodo). Due francesi pieni di vita e interessi che ci han fatto trascorrere una splendida, golosa  e molto alcolica serata..
Ora siamo tornati, ancora pochi giorni in campagna e si ricomincia dopo questo lungo, lunghissimo periodo di vacanza.
E' stata vacanza da tutto. Dal lavoro, dall'ospedale, dalla malattia, dai pensieri ed anche dal blog vista la scarsa frequenza con cui ho scritto.
E' stata vacanza da zia, tra gite con i nipotini, biscotti fatti con Stefano, coccole e cartoni guardati stesi sul letto facendo il riposino.
E' stata vacanza per me e max. Sempre la tosse a ricordarci che i tre anni passati sono stati duri ma in fondo vacanza dagli altri acciacchi e minimo senso di normalita'. Siamo stati in spiaggia, abbiamo scalato la duna del pylat, girato per vigne e mangiato senza troppo preoccuparci di immuno soppressori, fegato, etc...
Belle, bellissime vacanze. Ora son pronta a ricominciare.


martedì 12 agosto 2014

E' notte... Si parte

Dovrei riposare un po', tra poco partiamo per la prima vacanza all'estero da tre anni a questa parte, di notte, sulle statali.... Torino, monginevro, briancon.... Come piace a noi, poca autosdrada e piccoli villaggi.
Ma sono eccitata, emozionata come quando ero bambina e con mamma e papa' partivamo di notte per viaggiare freschi in direzione spagna.
E' stato un mese intenso, mi sono goduta la campagna, i nipotini, la vita in senso generale, esplorando la mia parte infantile, giocando e poltrendo, spentolando in cucina e producendo conserve.
Avevo bisogno di stare con me stessa, lontana dalla leucemia, dai malati di leucemia, dai malati in genere, dalla mia tosse che e' li ma che mi impegno ad ignorare quando posso,  da quella sensazione di sopravvissuta che mi porto dietro e che falsa ogni relazione.
E ora son qui, sul letto al buio, Max sotto a dormire qualche ora sul divano. I bagagli in macchina. Il sacchetto viveri per la notte pronto.
E assecondo questa improvvisa voglia di scrivere il fiume di pensieri dopo oltre un mese. Penso di aver fatto pace (almeno stanotte) con le mie cellule pazze, con gli acciacchi, con la cataratta che mi impedisc di leggere la cartina. Ho solo voglia di partire, di notte, con il buio e la luna, senza pensare che ho con me una borsa di medicine, la lettera dell'ospedale e che  Max mi ha fatto scrivere al b&b dove dormire i primi tre giorni per dirgli della tosse e chiedere una stanza defilata.
Voglio partire e lasciare chilometri tra noi e il resto anche se il resto e' con noi e spero si divertira' con noi.


mercoledì 16 luglio 2014

Otto e mezzo... Quasi quasi vado a nanna

Si, mi rendo conto che fuori e' chiaro, si, mi rendo conto che nemmeno mia nonna andava a letto cosi presto, si, mi rendo conto che fa proprio sfigato anche solo pensarlo... Ma chi se ne frega: io ora chiudo tutto e vado su.. Luce bassa, persiane accostate, libro, e saluti a tutti..
Lo ammetto, non ho il fisico: questa mattina sveglia alle sei meno un quarto. Alle sei e venti in auto verso Milano. Accettazione, prelievi, attesa infinita per fare l'ecocardio,, pranzo al noodles bar di viale Bligny con Cecilia e, piena come un uovo, via di nuovo verso la campagna... 34 gradi, un po di abbiocco e una fatale mezz'ora sulla sdraio a leggere e sudare...
E ora son stanca come se avessi fatto il cammino di Santiago, svogliata e desiderosa di buio..
Per cui cena super light con tramezzino pomodoro e mozzarella e la mia super mousse/budino di albicocche con panna ..
Ecco la ricetta anche se ieri avevo troppe albicocche mature ed ho fatto tutto ad occhio e faccio fatica a dare delle dosi sensate:

Albicocche mature - circa un chilo per sei porzioni
Mezzo bicchiere scarso di succo di frutta o moscato o .... (io me ne vergogno un po' ma ho usato la cedrata)
Il succo di un limone
Zucchero a velo qb (assaggiate, non ne ho idea..)
Un paio di cucchiai di sciroppo di lamponi (facoltativo ma si sposa bene)
1 yogurt bianco
Colla di pesce in dose ridotta rispetto a quanto indicato sulle confezioni - all'incirca due terzi di quanto indicato (io ad esempio, per questa quantita', ho usato la dose indicata per 500 ml di liquido)
Panna montata lievemente dolcificata

Ho frullato le albicocche con il liquido e il succo di limone. Ho aggiunto lo zucchero continuando a frullare alla massima velocita'. Una volta ottenuto un composto liscio e cremoso ho aggiunto lo yogurt e lo sciroppo di lampone e mescolato bene. Ho prelevato una piccola quantita' di frutta frullata e vi ho sciolto a fuoco basso la colla di pesce ammorbidita in acqua fredda. Ho unito il tutto, mescolato bene, verificato che la gelatina non abbia lasciato grumi (nel caso va filtrato attraverso un colino) e versato nei bicchierini.
Deve riposare in frigo almeno 4/5 ore e poi va servito con un bel ciuffo di panna e una fogliolina di menta fresca...
Un dolcetto buono, fresco e quasi leggero...

Ps: la pcr comunque e' finalmente scesa ed oggi ho finito di farmi bucare il posteriore per fare l'antibiotico e il cuore, contro ogni migliore attesa, e' sempre in splendida forma!!!

domenica 13 luglio 2014

La torta di nonna papera

Sabato in campagna dopo una settimana difficile. Sono stanca, provata da tante ore trascorse in ospedale, dai vari antibiotici e dal poco sonno. Eppure l'aria campagnola, gli uccellini che cantano e il profumo di erba stimolano la mia voglia di fare.
Ecco la ricettina della più classica torta di nonna papera, quella che piaceva tanto a Ciccio e che veniva rubata dal davanzale in cui veniva messa a raffreddare..
100 gr di farina bianca
100 gr di farina integrale
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 uovo
80 gr di burro
Un pizzico di sale
120 gr di zucchero di canna
Una manciata di biscotti
3 mele
400 gr di more fresche
1 cucchiaio di zucchero
Ho montato il burro con lo zucchero con le frusta o nella planetaria fino a che ben montato. Ho aggiunto l'uovo, la farina setacciata con il lievito e continuato a mescolare nella planetaria fino a che l'impasto si e' attaccato completamente alla frusta.
Ne ho fatto una palla e l' ho messa a riposare in frigo avvolta nella pellicola.
Ho pelato e tagliato a pezzetti le mele e le ho cotte a fuoco basso con un cucchiaio di zucchero e un goccio d'acqua.
Ho diviso l'impasto e ne ho preso un po' più di metà per la base ho steso con il matterello e steso la sfoglia di impasto in una tortiera di ceramica di 24 cm di diametro imburrata e infarinata
Ho sbriciolato alcuni biscotti sul fondo e disposto le mele e le more e coperto con la sfoglia ricavata dal rimanente impasto.
Ho infornato a 180 gr per circa 30/40 minuti o fino a che ben dorata. Alla fine ho spolverato di zucchero a velo. E' fantastica tiepida con un pallina di gelato.

mercoledì 9 luglio 2014

Giorni complicati.. E tante riflessioni

Un infezioncina che non riusciamo ad individuare e risolvere mi ha ributtato nel magico mondo del day hospital e del San Raf tutti i giorni.
Dopo un lungo periodo in cui sono riuscita a dilatare i tempi tra i vari controlli questa settimana quei grigi e lunghi (accidenti a quanto son lunghi)  corridoi mi hanno vista protagonista.
Andare in DH e' un esperienza che ridimensiona i problemi di ciascuno. C'e' sempre qualcuno che ha una storia molto piu difficile, complicata, sofferta e dolorosa della tua e, dopo queste sfiancanti giornate tornavo a casa e sorridevo...
C'e' la ragazzina che , a due mesi dal trapianto, e' in recidiva precoce e ci sono gli occhi dei suoi genitori che trasmettono una sofferenza impossibile da descrivere, c'e' la signora che la guardi e pensi che abbia sessantanni e poi scopri averne due piu di te e che da 7 anni combatte con una malattia che nulla riesce a curare e ti dice che e' serena perché comunque, in questi sette anni, ha visto crescere un po i suoi tre figli e se deve andare andra' se no ci ha provato,  c'e' il papa' che pensava di poter stringere i tempi di un trapianto per poter ricominciare a lavorare e invece che viene ricoverato d'urgenza per la bilirubina impazzita (che poi chissa a cosa diavolo serve la bilirubina), c'e' il ragazzo della basilicata che qui ha trovato la salvezza perche' giu' l'avevano semplicemente dato per morto e invece, dopo mille ricerche su internet e' qui a lottare, felice, contro la graft, c'e' il ragazzino che ha fatto il trapianto, ha la febbre, ancora tutto sballato e debole e che litiga con il padre perche' vuole mangiare la cotoletta e la pizza e uscire con gli amici....tutto questo in due giorni e una sola stanza...
Per cui fa niente che non mi trovino nemmeno una vena e oggi abbiamo toccato il record dei cinque buchi, fa niente che la pcr sia schizzata alle stelle e non si capisca la causa, fa niente che l'infezione mi abbia lasciato la sensazione di ossa rotte e che la mattina sia meno scattante di mia nonna allettata di 99 anni.... La risolveremo, il midollino del papa' continuera' a darsi da fare e alla fine capiremo cosa scatena questo pasticcio..
Ora sono a casa, fuori tuona, io mi riposo e domani saro' ancora li...
E cerchero' anche di andare in ufficio anche se purtroppo oggi mi son persa la festa dell'azienda...

mercoledì 2 luglio 2014

Fantozzina e le vacanze...

La settimana in Salento si e' conclusa e il tempo e' volato tra bagni al mare, passeggiate in spiaggia, gite, risate con il nipotino e aperitivi in terrazza e.... Molte visite ai servizi igienici!
Perche' sembra che ci sia un monello dispettoso dentro di me che aspetta i momenti migliori per combinare pasticci!
E quando prendersi un bel virus intestinale se non al secondo giorno di vacanza? A suon di dissenten ci siam comunque goduti il pesce, il vino e qualche bel fritto e ora, a nove giorni dall'esordio,risolveremo tutto come sempre: con un bell'antibiotico...
In fondo ne ho guadagnato una linea super invidiabile (- 4 kg in dieci giorni) che alcune amiche "quasi quasi vorrebbero" ...
La cosa piu bella pero' e' che finalmente non ho visto il panico negli occhi dei medici...
Ok, andra' curata, facciamo pure qualche esamino per escludere le peggiori schifezze tipo clostridium, salmonella etc ma confidiamo sia una normale, banale, comune influenza intestinale come hanno in molti in questo periodo.. Quello che in altri momenti sarebbe stato vissuto come un rischio elevato su un sistema immunitario debole ora viene affrontato come una cosa fastidiosa, sicuramente da risolvere ma apparentemente senza elevata preoccupazione. Che poi questo significhi comunque prelievino ogni tre giorni per controllare l'andamento della pcr fa parte dei soliti giochi..
Chiunque vivrebbe tutto cio come una rottura immane e motivo di ansia ma per me fa parte della routine e non mi stressa piu' di tanto.

sabato 21 giugno 2014

Salento....

Una vecchia casa con le volte a stella e un antico pavimento a mosaico..
Una corte protetta piena di fiori..
Una terrazza sui tetti ombreggiata dal cannicciato.
La vista dei comignoli bianchi dal letto della camera che da sul terrazzo..
Questo il primo, meraviglioso, impatto con il salento.
Siamo partiti ieri, io e Lollo, in treno. Primo viaggio nipote zia in concomitanza con la partita dell'Italia.
Abbiamo fatto amicizia con chiunque avesse sky go e guardato la partita, chiacchierato, mangiato panini schifosi ma con quell'animo di festa che solo le partenze sanno donare..
A San Benedetto ci aspettava Max.. Macchina carica come un marocchino di rientro dalla famiglia, pronto a partire nel fresco della notte...
All'alba eravamo in spiaggia a fare colazione.
Ora, dopo la spesa in quei negozietti che solo i piccoli paesi del sud sanno regalare (ma non che Marisa, la bottega multifunzione del mio paesello di campagna, sia poi cosi diversa) un po di riposo al fresco..
Nel pomeriggio spiaggia, bagno in mare dopo due anni di dura attesa, acqua salata sulla pelle...
ma ora relax, ombra e pennichella...

sabato 14 giugno 2014

Notte di pensieri

E' notte. Fonda. Ho appena tagliato due chili di albicocche e le ho messe a macerare nello zucchero. Domani pomeriggio farò la marmellata. Perché l'ho fatto alle tre del mattino?
Perché e' notte , ho tanti Pensieri che frullano agitati, sono stanca ma non riesco a dormire.
Cucinare mi rilassa e da un senso a una notte di luna piena.
Non posso nemmeno incolpare la tosse.
E nemmeno il caldo visto che in campagna si sta bene.
E nemmeno Max con il quale oggi abbiamo batti beccato ma poi fatto pace per bene.
Non posso incolpare il midollo che lavora bene e che, anche a questo prelievo, ha dato le risposte attese.
Nulla, sono sveglia e penso a un progetto che sta prendendo la via che non voglio. Penso a come ogni stato di malessere anche minimo e mentale metta in allerta in modo sproporzionato i miei sensi. Come tutta me stessa di ribelli in modo inconscio a ciò che so di non voler fare.
Penso di aver imparato ad ascoltarmi
Di sentire con l'anima più che con la ratio ciò che mi fa bene e ciò che può farmi male
Sarebbe onnipotenza se fosse così ma sicuramente ho fatto un percorso verso l'ascolto di me.
Mannaggia di notte mi vengono queste riflessioni profonde che mi sconcertano! Normalmente son molto più superficiale!!
Mi chiedo ogni momento: ma questo mi rende felice?
Ogni volta che la risposta e' no si scatena l'inferno dentro di me e purtroppo queste domande tendo a pormele al buio, di notte.. Comodo no? Così domani mattina la sveglia delle sette sarà odiata più che mai..
Ora proverò a dormire e se no andrò di nuovo giù a fare le albicocche sciroppate al rum e cannella..
Il mio meraviglioso macellaio aveva raccolto le albicocche del suo albero e io gli renderò onore!!

lunedì 9 giugno 2014

Casa della bambina con il pigiama a righe, ore 22

Certo che va meglio.. Oggi hai tossito poco e niente..
Quasi quasi andiamo a nanna, che dici?
Ma si, prendo le terapie e vengo..
Latte detergente, tonico, dentifricio, collirio, un bagnetto veloce ai piedi e un po' di crema. Pigiamino ( a quadretti in realta') e sul letto seduta..
Qualche chiacchiera, qualche coccola e Max che dice "vuoi la camomilla" (bevanda salvifica in queste ultime notti).. Ma no aspettiamo cosi ti addormenti meglio e ti sveglio per bene di colpo! (Sadica)
Chiacchiere, cinque minuti di tv e attacco alla grande! Una delle mie migliori performance di tosse versi vomitino e annessi vari... Dieci minuti in bagno, vicini vicini a farmi il massaggino calmante sulla schiena per tranquillizzarmi e io che ansimo come in un porno di bassissimo livello o dopo una maratona fatta in meno di due ore da un anziano asmatico...e mi dice: ora la vuoi la camomilla?!?
Siii (e penso ma se voglio la camomilla non basta chiedere senza tutta questa scena patetica? No perche' fatta preventiva purtroppo non funziona)
Ora la sto bevendo e non sono esattamente in recupero ma migliora.. Per cui buoni auspici per una notte pre midollo abbastanza serena...
Grazie amore per la camomilla, le carezzine,le orecchie allenate a sopportare e l'ottimismo che ci guida sempre

martedì 3 giugno 2014

Riflessioni sul concetto di guarigione

Eccoci qui, ancora una volta a pensare a quanto tutto sia insensato. Una mia cara amica non sta bene. Anche per lei si prospettano mesi duri, terapie faticose, interventi e un cammino pesante verso la riconquista di uno stato fisico migliore... Per un altra brillante quarantenne mesi duri e lezioni di vita che non si vorrebbero ascoltare ed imparare..
Mi rendo conto che ormai non parlo mai di guarigione..
Parlo di sentirsi meglio, anche di stare bene, ma mai di essere guariti... In fondo l'essenza e' cio che si prova, come ci si sente piu' che quanto dichiarato da sterili fogli medici.
E' come se la mia mente avesse accantonato quel concetto, e' come se avessi consapevolizzato che se ti rompi una gamba guarisci ma se il tuo corpo fa le bizze puoi solo aiutarlo a farne meno, magari anche nulla, ma non hai il potere di guarirlo..
Cio non toglie che questo modo di pensare possa essere proficuo.. Non ti stressi piu' con la domanda saro' guarita? Quando guariro'? Ma te ne freghi e pensi: " mmm, oggi sto bene, che si fa di bello?"
Programmi la tua vita, fai progetti piu' o meno concreti, esci, vedi gli amici, parli al telefono con i tuoi, lavori e tutto procede come per ciascuno con solo questa minuscola differenza... Non pensi sono sana, sono guarita, sono malata o ... Semplicemente cerchi di non pensarci e incastri nella tua giornata le terapie, l'areosol, le visite all'ospedale. Se programmi le vacanze, insieme alla valigia, pensi a quanti blister delle  pastigliette varie che ingurgiti dovrai portare e quanto ingombreranno e se dovrai rinunciare a causa loro a un paio di scarpe in piu', nel fare la valigia infilerai un caftano in piu' e tanta protezione 50 perche' il sole ti fa male (ma mica solo a me!!) e con il cortisone fa venire le macchie e io alla Pimpa ho gia' assomigliato troppo a lungo..
Insomma in un pomeriggio di relax dopo un bel week end e una mattinata in ufficio penso alla mia amica che sta iniziando questo viaggio nuovo.. Non sono vacanze, affatto, ma sono esperienze dure, difficili che le lasceranno qualche cicatrice ma spero anche nuova forza e consapevolezza.
Se non possiamo impedire che accadano almeno che ci diano la liberta' di pensiero sentimenti e espressione e nuova voglia di quella vita normale che tante volte annoia..

domenica 25 maggio 2014

Corstata all'olio e nipoti

Week end bellissimo a fare gli zii a Stefanino..
ZZZia, zzzio, zzzzia le parole piu' ricorrenti delle giornate trascorse.. Un po' strascicato, con quella vocina da bimbo e martellante fino a che non rispondi..
I bimbi di citta' si divertono con poco in campagna ma vanno guidati.
Io che son cresciuta seguendo mio nonno nell'orto ero la regina dei giochi con foglie, erbacce e poco altro e creavo minestroni di terra che propinavo al nonno e mangiavo pomodori staccati dalla pianta e carote estirpate e giusto spolverate..ma per i bimbi di oggi e' piu' difficile perche' non sono abituati.. Poi pero' , poco a poco, scoporno che ci si puo' divertire a mettere i fiori nei vasi, innaffiare con la canna e la pistola che spruzza o andando in giro sul trattore..
E si, ne son sempre piu' consapevole, probabilmente non sono portata per fare il genitore a tempo pieno ma la zia part time e' divertente... Stan con te, ti stanchi ma sai che poi tornano a casa loro e tu ai tuoi egoistici ritmi da non genitore..
Per concludere il week end abbiamo fatto una grigliata con tutta la famiglia e, per assecondare le allergie di mio cognato e le mie nuove presunte intolleranze ho sfornato la crostat con l'olio...
Veramente buona

300 gr di farina
150 ml di olio
150 ml di zucchero di canna
Una punta di cucchiaio di lievito
Un uovo intero e due tuorli
La scorza grattuggiata di un limone
Un vasetto di marmellata (io ho usato quella di more di gelso ma ovviamente va bene quella che si preferisce)
Ho impastato la farina con l'olio e il lievito, aggiunto la scorza e, uno alla volta le uova, formato la palla e fatto riposare in frigo per tre ore.
Stess, fsrcita e fatte le strisce e cotta come sempre a 180 gr per circa mezz'ora.

martedì 13 maggio 2014

Il mercato dei contadini

Sabato mattina,.
Asti.
Mercato di piazza catena...
Non e' il solito mercato,  quello della piazza grande con tante belle cose e gia' cosi campagnolo per una milanese di adozione come me..
Questo e' un piccolo mercato di contadini, in una piazzetta defilata, con piccoli banchetti senza struttura..
Vecchie signore con le ciabatte con la zeppa, la vestaglietta a fiori sul maglione e la gonna, le calze pesanti color carne e quelle belle mani rovinate di chi ha le mani nella terra ogni giorno.
Qualche carciofo, qualche piccola zucchina con il fiore freschissimo, le fragole e le prime ciliege e le coste.. Qualche cipollotto e l'aglietto giovane..
E poi anche le erbe spontanee, raccolte per bene, pulite e vendute e niente..
Ortiche, luppolo selvatico, germogli di papavero.. Se penso alla fatica che comporta raccogliere le erbe, chinati per terra, nel bosco, penso che chiederei ben piu di ottanta centesimi al mazzo.
Ma per loro e' normale e quindi scorpacciata di erbe spontanee e un bel risotto con le ortiche.
Risotto con le ortiche
300 gr di riso carnaroli
Due mazzi di ortiche
Una cipolla piccola
Vino bianco
Brodo vegetale
Olio
Parmigiano
Sale e pepe

Ho tagliato fine fine la cipolla e l'ho messa a rosolare in casseruola con un filo d'olio a fuoco dolce.
Poi, armata di guanti, ho pulito le ortiche dai gambi e le ho lavate bene e tagliate a fettine.
Le ho messe ad appassire con la cipolla ammorbidita e le ho fatte cuocere qualche minuto.
A quel punto ho aggiunto il riso per quattro e l'ho tostato per bene e salato.
A quel punto ho sfumato con il vino, fatto assorbire e iniziato a cuocere con piccoli mestolini di brodo come un qualsiasi risotto.
Per rispettare la linea salutista del riso alle ortiche ho mantecato a fuoco spento con un filo d'olio extra vergine ligure e un po di parmigiano e un mulinello di pepe..

Buonissimo

giovedì 8 maggio 2014

Che stanchezza..

Sara' la primavera, sara' che non dormo mai, sara' che quindici giorni di vacanza rallentano i ritmi, saranno le pastiglie che ingurgito, sara' questo senso di incompiutezza ma son proprio stanca..
Sono rientrata a Milano lunedi, dopo tanti giorni in campagna alcuni belli, altri meno, tutti sicuramente pieni di attivita'. Ero contenta di rientrare in ufficio, ma ammetto di aver sofferto un po'.
E' che la tosse ha ripreso a tormentarmi di notte e svengo verso mattina.. Ed ovviamente a quel punto e' ora di alzarsi.. Mi chiedo come Max possa reggere questa situazione.. Non dormo io ma sicuramente tormento anche lui.. E' passato un anno da quando la tosse e' comparsa.. Dodici mesi e poco piu' a tossire.. Nel mezzo un estate ricoverata per una polmonite dietro l'altra, e mesi di aerosol e terapie varie.
In realta' va meglio, respiro meglio, ho un po' meno fiatone, e una saturazione quasi decente.. Ma la tosse e' sempre li, passa solo in piedi! Dovrei diventare uno standig baba, uno di quei santoni indiani che vivono solo in piedi e fan tutto cosi.. Ma io sono poco santona e mi viene sonno uffa ma poi mi appoggio ed ecco quel prurito in mezzo al petto che parte e mi scatena versi orrendi..
Ieri ho fatto yoga, il corso nella grotta di sale che seguo da un po', via di fuga e momento di benessere irrinunciabile.. Abbiamo lavorato sul fuoco con mudra e mantra che mi hanno aiutato a concentrarmi e, miracolosamente, a non tossire... Perche' si! E' proprio infame la tosse! Se riesci a concentrarti su altro non tossisci.. Se riesci a non pensarci va meglio..
Appena sei invece in un contesto in cui vorresti non tossire eccola li.. Dispettosa come non mai.. E' frustrante perche' e' un disturbo sciocco, tutti mi dicono "ma con quello che hai passato cosa vuoi che sia", ma ti limita, ti logora il sistema nervoso e impedisce una vita sociale normale.. Soprattutto, sembra fatlo apposta, compare a casa, la sera, quando io e Max siamo tranquilli e vorremmo chiacchierare e raccontarci.. Che rovinafamiglie la tosse.. Una femmina odiosa, anche peggiore di quelle donne insidiose che flirtano con gli uomini delle altre.. Ma Max resiste e mi fa i massaggini sulla schiena!! E sa' che passera' e che torneremo a dormire, a poter stare abbracciati sul divano senza che io dopo due minuti attacchi a tossire, a baciarci come gli adolescenti a lungo fino a rimanere senza fiato (che nel mio caso, al momento, significa pochi secondi).. Vabbe, sara' meglio andate in ufficio ora..



lunedì 28 aprile 2014

Che bella domenica...

Scrivo poco in questi giorni, presa da mille attivita', riflessioni, progetti e sogni piu o meno realizzabili e qualche momento no e tanti si come l'alternanza di giornate di sole e pioggia di questi giorni. Questa mattina pero' ho poltrito un po' a letto mentre Max e' sotto a lavorare ed eccomi con la voglia di fare un giretto sul blog..
La prima settimana di vacanza si e' conclusa con una bellissima giornata anche se piovosa e freddina..
Una rimpatriata di amici con non vedo mai.. 17 tra grandi e piccoli da Torino e Alessandria intorno a un tavolo, un biliardino e pericolosissime freccette..
Un pranzo nel nostro granaio con le vetrate nuove (fondamentali dato l'acquazzone!) e un sacco di cibo e dolci..
Il menu era semplice, costruito per non perdere nemmeno un minuto della compagnia e dover fare le scale una volta sola (che con il mio fiato corto non e' un dettaglio trascurabile).. Ma comunque direi abbondante data la quantita' di cibo rimasta comunque dopo i bis e i tris fatti.. E concluso con pastiera  fatta con la ricetta orginale della mia suocerina napoletana, due vassoi di cannoncini di Zoccola (pasticceria fantastica alessandrina, i migliori cannoli d'Italia - altro che Panarello!) e un uovo di cioccolato e frutta secca fatto da Benedetta sul quale i commenti estasiati non sono comunque esaustivi..
Tra le varie cose salate ecco la ricetta del plumcake salato e della focaccia di cipolle che tanto successo hanno riscosso e del quale Elisabetta e Simona reclamavano la ricetta:

Plumcake:
180 gr di farina
1 bustina di lievito per torte salate
Sale
Due zucchine medio grandi
Un cipoollotto
3 uova
100 ml di latte
100 ml di olio evo leggero
50 gr circa di parmigiano grattuggiato
Una manciata di menta fresca tritata

Mescolare prima gli ingredienti secchi e poi a parte latte olio e uova sbattute.
Unire alla farina e lievito e sale il mix di latte e uova, aggiungere le zucchine grattuggiate, il parmigiano e la menta. Mescolare velocemente fino ad avere un composto ben amalgamato.
Imburrare e infarinare uno stampo da plumcake e infornare a 180 gr per circa mezzora o comunque fino a che non sia ben dorato e, inserendo uno stecchino di legno, questo esca asciutto.
Io l'ho servito accompagnato ad una ricotta di pecora affumicata ma secondo me e' un buon accompagnamento per formaggi freschi morbidi o prosciutto crudo..

Focaccia di cipolle

350 gr di farina manitoba
Una bustina di lievito di birra secco
Un cucchiaino di sale
Tre cucchiai di olio
200 ml d'acqua
Un cucchiaino di zucchero
4/5 cipolle rosse giovani per la farciturs


Premesso che io faccio l'impasto con la macchina del pane e quindi a temperatura controllata la logica e comunque la stessa se fatto a mano.
Bisogna impastare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto elastico e lasciarlo lievitare in un luogo tiepido coperto per un ora e mezzo.
A quel punto dovrebbe aver raddoppiato il suo volume ed e' pronto per essere rilavorato.
In una teglia rotonda (io ne uso una in rame zincato di circa 50 cm di diametro) ben unta di olio stendo la pasta e la coporo con un panno e lascio rilievitare per altre due ore il un ambiente tiepido (se la temperatura della cucina non fosse giusta una soluzione puo essere mettere la teglia in forno spento ma con la luce accesa)
A quel punto farcisco con le cipolle affettate finemente e abnondante olio a filo e sale a mulinello e cuocio a 220 gradi per circa venti minuti o fino a che ben dorata

domenica 20 aprile 2014

Storie di scelte e di donne..

Per un progetto nuovo sto raccogliendo le storie di alcune persone..
Una di queste mi ha colpita particolarmente per la forza della sua testa e della sua liberta' di scelta..
Ha saputo dire no contro ogni consiglio e esortazione ad una terapia che rappresentava dei rischi ma sembrava anche l'unica via possibile  e il destino, dio, la fortuna, o forse la sua anima l'hanno premiata.
La forza di chi e' andato vicino alla morte, ne e' stato consapevole ed oggi e' qui e' enorme e nello stesso tempo piena di fragilita'.
Fai un percorso difficile, quasi impossibile a pensarci a mente fredda, obblighi chi ti e' vicino a farlo con te, e ne esci con le ossa dell'anima rotte.
Se riesci a rimetterle insieme pero' saranno piu' forti, forse meno sensibili, come un po' anestetizzate ai dolori della vita, ma piu abili nell'adattarsi alla forza del vento..
Chiara si e' ispirata alle teorie del dottor Hamer.
Hamer dice che "...forse non c'è nessuna cellula impazzita ma che la malattia è una semplice reazione biologica ad un avvenimento che l'ha preso in “contropiede”. 
Chissa', ci ho pensato molte volte anche io e ne sono abbastanza convinta. Temo sia successo questo anche a me e che poi il pensare, scrivere, riflettere, parlare e accettare le mie debolezze, le mie insicurezze e le mie forze siano stati un aiuto enorme verso la guarigione, Solo che la vita e' fatta di tante cose che ci prendono in contropiede e dobbiamo arrivare a costruire un noi stessi cosi solido da poter affrontare tutto senza lasciare che tutto cio ci possa sopraffare.


domenica 13 aprile 2014

Sfumature di grigio

Cielo grigio e una consapevolezza che mi tramortisce. La vita e' fatta di sfumature di grigio, infinite, dal piu cupo e quasi nero al chiarissimo grigio perla..
Ero una da bianco e nero, senza le sfumature in mezzo ed oggi sto faticosamente imparando ad accettare questa gamma di grigi che invade tutto intorno a me.
Il mio fisico, i rapporti con le persone, la vita di coppia..
Mi piacciono di piu' i colori pero! Il trucco e' riuscire ad abbinare il colore giusto a ciascun grigio. Cacciare dalla propria vita coloro che rendono certi grigi un po' piu intensi e accettare qualche abbinamento che non ci piace troppo ma che rientra nell'armonia del tutto.
La vita va avanti cosi, con sbalzi di colori e momenti di vuoto e io serpeggio e mi destreggio e cerco di dare un senso a tutto. Anche a cio' che per me e' difficile da accettare.
Chi ci circonda ha quasi sempre due facce e due colori.. Lo so e lo accetto. Spesso non e' voluto, non e' cattiveria o mancanza di affetto sincero ma semplicemente modo di essere, natura intrinseca e difficilmente modificabile..
E so che dentro di me posso trovare tutte le sfumature che voglio prendendo solo il buono di cio che mi circonda e ignorando il resto.

domenica 30 marzo 2014

Riflessioni sul cordone ombelicale

Un sabato dedicato all'associaione ed agli approfondimenti sulle tematiche del trapianto.. Una giornata trascorsa al patient, family and donor day e poi serata di cabaret dell'associazione.
La giornata e' stata piena di stimoli, mi ha portato a sviluppare l'idea di un progetto di cui vi parlero' e a riflettere su molti temi.
Il primo di questi non riguarda me o la mia malattia ma la scelta consapevole che poche donne fanno.
Mi sono resa conto di quanta poca informazione ci sia e soprattutto di quante distorti siano i messaggi.
Ogni bambino che nasce porta con se oltre alla nuova vita un bene prezioso. Il suo cordone ombelicale.
Oggi la maggioranza dei cordoni vengono semplicemente buttati. Qualche mamma piu' attenta e benestante si attiva per la conservazione in una banca privata, presa da informazioni poco dettagliate sul fatto che potrebbe essere una sorta di assicurazione salvavita per i propri figli. In realta' e' molto difficile che sia cosi (se il proprio figlio si ammala probabilmente gli servira' il cordone di un altro donatore e non il proprio..) mentre e' probabile che, se messo a disposizione della banca del cordone, possa salvare la vita a qualche altro bimbo nel mondo.
Non e' ancora una pratica diffusa, sono pochi i centri attrezzati e l'impressione che ne homtratto ieri e' che ancora poca informazione venga fatta nei reparti maternita'. Io non ho figli, ma sentire le storie di ieri mi ha fatto ancora piu' rendere conto dell'importanza di un gesto che non costa veramente nulla (molto meno impegnativo che essere donatore di midollo osseo). Perche' non farlo tutti, sempre e non pretendere in massa che gli ospedali si attrezzino.
A differenza delle banche private, poco sicure, costose e veramente quasi senza senso se non utili a placare l'ansia di una madre che cerca di proteggere i suoi cuccioli i ogni modo, la banca internazionale e' super certificata, organizzata e efficace nell'aiutare i bambini nel mondo.
ADISCO e' l'organizzazione che si occupa di fare informazione e supporto e l'EBMT, insieme a Beat  leukemia hanno realizzato un video che spiega ai bambini e alle mamme cosa succede ed a cosa serve.. Si chiama the lulla's journey e lo trovate su youtube/beatleukemia
Spero che se ne parli dai ginecologi, nelle scuole e tra le mamme.. Ogni mamma e' terrorizzata dall'idea che il proprio bambino si possa ammalare di leucemia o di qualche altra malattia curabile con il trapianto ma, proprio per questo, una scelta consapevole al momento del parto diventa quasi una scelta dovuta..
Vedere i bimbi che hanno realizzato il video, vedere il lavoro appassionato delle associazioni e dei medici e rendermi conto che un tesoro di cellule salvavita viene il piu' delle volte buttato mi sconcerta.
I numeri oggi sono cresciuti, ma purtroppo per vari motivi solo il 12% dei cordoni donati possono essere effettivamente "bancati" e conservati.. Solo aumentando al massimo la quantita' si puo' riuscire a far crescere i numeri e le possibilita' di trovare una compatibilita' per un bimbo malato.

venerdì 28 marzo 2014

Donor and family day.. Domani in aula magna dell'universita'

Venti gradi.. Sole stulendo.. Max e' gia' in campagna!
Io son qui ma in fondo felice di esserlo comunque..
Domani c'e' la giornata dei pazienti, donatori e medici in apertura dell'EBMT (convegno europeo del trapianto di midollo) e io e Clelia saremo li come associazione sponsor .. E' tutto organizzato da un caro amico medico e ci sara' tanta gente che conosco e che mi ha regalato tempo e attenzioni.. Certo.. Fosse stato grigio sarebbe stato meglio ma...

E alla sera, se sopravvivo, serata di cabaret con i comici di zelig e colorado organizzata dall'associazione al teatro di via osoppo...
Qualche risata per finire un sabato milanese anomalo..
Se qualcuno volesse venire mi faccia sapere!

Ora pappa, film e nanna in vista della giornata impegnativa!

domenica 23 marzo 2014

E' primavera.. Si mangia sano

Una marea di cibi mi scatenano strane reazioni, i pollini viaggiano nell'aria e l'insieme scatena occhi rossi starnuti e attacchi di tosse.. Perche' di solito invece sono il ritratto della salute!!! 
Ma la primavera e' arrivata con tutte le sue cose buone, con la voglia di mangiar sano ed io, nel we, mi sono scatenata con la mia personale versione di cucina sana.. Ossia sempre super golosa..
Tagliolini freschi con agretti acciughe e aglio, crostata di frolla all'olio con marmellata di fragole e rabarbaro, barrette homemade ai cereali, adparagi con salsa alla senape e uova ...
Le barrette mi danno pero' particolare soddisfazione! 
Avevo un sacco di cereali in fiocchi aperti ma, avendo temporaneamente quasi eliminato il latte, mi domandavo cosa avrei potuto farmene..
Ed allora ecco la barretta svuota pensile..
50 gr di burro o margarina 
50 gr di zucchero o due cucchiai di fruttosio liquido (per essere piu sana ho usato questo)
2 cucchiai di sciroppo d'acero
Un oizzico di sale 
Frutti rossi disidratati
Zenzero candito a pezzettini
Fiocchi di cereali circa mezzo sacchetto
A piacere si possono aggiungere:
Frutta secca sminuzzata (noci, nocciole, mandorle)
Gocce di cioccolato fondente
Datteri tagliuzzati

In un pentolino a fondo spesso ho fuso il burro, lo sciroppo di fruttosio e lo sciroppo d'acero, in una ciotola ho mescolato tutti gli ingredienti e li ho stesi in una teglia foderata con carta da forno.
Ho cotto in forno a 180 gradi per quindici minuti.
Ancora caldo ho inciso con il dorso di un coltello la superficie creando dei quadrotti e ho lasciato raffreddare. Una volta freddo ho spezzato i quadrotti ormai duri... E domani spuntino in ufficio

giovedì 20 marzo 2014

Esperimenti vegani dopo un po di sano shopping alimentare

Terminato il lavoro ho fatto un salto nel nuovo tempio del cibo milanese: eataly smeraldo.. Dove c'era un bel teatro, memoria di tante serate e emozioni ora c'e' cibo.. E va bene, si sa', io adoro il cibo ma onestamente avrei preferito che li rimanesse un bel teatro..
Comunque cosi non e' stato e io non potevo non fare un giro in questa versione bianca e un po hitech del bel market slowfood che conoscevo a Torino.
Ne sono uscita con un paio di cose che non si trovano sempre.. La carta fata e uno zucchero profumatissimo balinese prodotto con i fiori del cocco..
A casa ho iniziato a pasticciare, motivata a creare un dolcetto light e quasi vegano...
Ne e' uscita una crostata con le mele gustosa e sfiziosa..

100 gr di farina di kamut
100 gr di farina 00
40 gr di farina fioretto di mais
2 cucchiai da tavola di estratto di dattero (ma va bene anche il miele secondo me. Io ho usato questo perche', da che l'ho comprato al natura si in un altro raptus di sana alimentazione, non ero ancora riuscita ad usarlo)
50 ml di olio di semi
Succo di frutta qb
Due mele
4 cucchiai di marmellata di limoni
Scorzette di arancia  candite
Un cucchiaino di zucchero di bali

Ho miscelato gli ingredienti secchi, unito lo sciroppo di dattero e l'olio e un po di succo fino ad ottenere un impasto morbido ma compatto (come il pongo per chi se lo ricorda)..
L'ho steso nella teglia e lasciato riposare in frigo per un oretta.
Nel frattempo ho tagliato sottili le mele, le ho mescolate con la marmellata di limone. Ho farcito la base della crostata, guarnito con le scorzette (che avevo fatto qualche giorno fa) e cotto a 180 gr per mezz'ora circa...
Super leggera ma niente male..



mercoledì 19 marzo 2014

Ommmmmm

Sono arrivata a yoga con la tensione di un attraversamento cittadino fatto a capicollo..
Milano bloccata dallo sciopero dei mezzi ed io ero in associazione, dalla parte opposta della citta'.. Ma con guida sprint e attraversamento del centro (l'ecopass non era attivo) in mezzora ero dentro la grotta di sale a respirare e fare esercizi yoga... Che fatica pero' concentrarsi sul respiro, su ogni singolo muscolo, sul fluire dei pensieri e sul loro uscire dalla mente ad ogni espirazione...
Pian piano ho ripreso ritmo, ampliato i polmoni, rilassato i muscoli e preso consapevolezza..
Yoga in fondo e' questo: acquisizione di consapevolezza di se ed io mi rendo conto di aver fatto un lungo percorso a questo riguardo.. Me l'ha insegnato l'isolamento, me lo ha insegnato lo stare sola a lungo, in silenzio, me lo ha insegnato il mio corpo che pretende ascolto e cosi, pian piano ho imparato ad escludere il rumore esterno della vita e a ascoltare il vivere interno...
Nella consapevolezza di me c'e' pero' tutto l'inconsapevole del mondo.. Sono arrivata qui e non so bene come ma e' palese ai miei occhi come mi sia facile oggi, in pochi respiri, far sparire i pensieri, come sia diventata capace di focalizzare lo sguardo su immagini luminose e positive. Anche in passato avevo fatto yoga ma ammetto di aver sempre avuto molte difficolta' a lavorare sulla mente.. Facevo gli esercizi, scioglievo i muscoli, ma non decomprimevo veramente la testa.. Oggi la testa lavora meno (saranno i neuroni fulminati dalla chemio che operano in risparmio energetico?) e con qualche mudra e mantra e pochi profindi respiri mi e' piu' facile cancellare i pensieri... E non tossisco nemmeno tanto...
Insomma, son fiera di questa nuova capacita' acquisita ed io, discontinua in qualsiasi attivita' fisica nella mia vita, oggi non rinuncio mai al corso di yoga e chi gong..

Om  Nama  Shivaya

giovedì 13 marzo 2014

Visita midollo e relax...

Ed anche il midollo dei quindici mesi e' fatto... Gli esami vanno bene, i primissimi esiti del prelievo di midollo sembrano buoni e tutto ci fa ben sperare.. Soprattutto la faccia a bolle dovrebbe essere la conferma che la graft e' attiva e, come mi rende "colorata e a pois", dovrebbe schiaffeggiare quelle celluline pazze che vagano ancora qua e la..
Il dottore che mi ha fatto il orelievo e' stato fantastico... Una manina veramente delicata.. E quindi, meno provata del solito, dopo un po di riposo sono partita per una passeggiata... Pian piano sono arrivata a Palazzo reale per vedere la mostra su Klimt...
Premessa: io adoro Klimt, da sempre.. Lo trovo cosi moderno e sensuale..
La mostra pero' e' cosi cosi.. Ci sono alcuni pezzi bellissimi e poco noti ma in generale mi aspettavo qualcosa in piu.. Pochi quadri suoi.. Molte cose di altri autori dell'epoca ma poco interessanti..
Pero' i girasoli valgono la visita... Ed anche Adamo ed Eva e dopo la pioggia... Bellissimi..
Ma il piacere di assaporare una mostra in un caldo pomeriggio di marzo, senza lo stress dei tempi, del lavoro, e quel senso di liberta' assoluta e' impagabile...


lunedì 10 marzo 2014

Basta non guardarsi allo specchio ...

Che faccia accidenti!
La graft e' beffarda e pure un po stronza... L'unica zona dove e' proprio incattivita e' la faccia... Occhi gonfi, chiazze rosse, ponfi e dei punti in cui la pelle e' dura come sui talloni dopo un anno senza pedicure...
Lasciamo perdere il lato estetico e non guardiamoci allo specchio... Ma la rottura e' che con queste giornate bellissime diventa difficile godersi l'aria aperta..
Il week end e' stato meraviglioso , sole, caldo aria pulita... Con una coppia di amici abbia o fatto passeggiate, giri per cantine e pappa buona.. Ovviamente con cappello, protezione cinquanta e fuga in casa nelle ore in cui il sole era piu forte..
Pappa limitata pero'.. Da un po' mi vengono strane reazioni allergiche e a suon di esperimenti sto cercando di capire cosa non posso piu mangiare.. Una vera impresa per una come me che non mangia mai una sola cosa ma crea sempre mix arzigoggolati...
Questa sera pollo e verdura che detto cosi fa anche tristezza ma invece (checche ne dica Max che non ama le cosce) era proprio gustoso..

Cosce di pollo con patate e zucchine..
Una coscia di pollo grandina a testa
Una patata media a testa
Un paio di zucchine medie a testa
Due spicchi d'aglio
Mezzo bicchiere di vino bianco
Guanciale si maiale a dadini (circa 50 gr)
Olio
Sale

In un tegame capiente ho rosolato le cosce prima dal lato della pelle e poi dall'altro (in questo modo posso mettere poco olio perche' la pelle rilascia gia' il suo grasso) ho unito il guanciale e l'aglio e lasciato dorare bene il tutto. Ho sfumato con il vino bianco e lasciato evaporare la parte alcolica. A quel punto ho unito patate e zucchine tagliate a bastoncini e ho lasciato cuocere a fuoco bassissimo per quaranta minuti.
Ho scoperto, lasciato restringere e colorire e servito.. Buono e niente tosse! Ci vorrebbe un dolcino uff adesso..


martedì 4 marzo 2014

Perche' la vita e' emozioni...e vizi..

Un abito in pizzo, lungo, color crema, meraviglioso da ieri sera domina la mia cabina armadio in tutto il suo splendore... Non ci sta da nessuna parte, ha una lunghezza prepotente, e quindi per ora e' appeso sulla porta.. In bella vista..
E' utile? Mmm direi proprio di no.. Non ho nemmeno occasioni programmate in cui potrei mai pensare di indossarlo...
Ma da gioia? Si, tantissima! So che sono veniale, da brava torella anche un po' materiale, ma a me certe cose danno emozioni..
Come e' arrivato li? Che storia ha?
E' stato probabilmente amato dalla donna che lo ha acquistato, la persona di cui ho gia parlato e che ci ha permesso di fare questa meravigliosa vendita di abiti per l'associazione.. Poi ha viaggiato tra una casa e l'altra ed e' arrivato nella cabina armadio in cui l'ho trovato. Quando l'ho visto e' stato colpo di fulmine ma la parte razionale di me ha detto " non mi serve proprio..."
Ma poi e' arrivato il mio fantastico papa'.. Raccontandogli della vendita, di altre cose prese li grazie a un suo regalo ma sicuramente piu utili nella mia vita quotidiana, delle cose bellissime che ci sono, a un certo punto mi ha detto: "prendilo, la mia bambina deve averlo, chiama subito Clelia prima che lo venda..."
La scenetta del "non mi serve, non so quando mai lo potro' mettere nella mia vita easy tra milano e campagna e assolutamente priva di occasioni mondane" non ha avuto senso..
Le cose belle a volte bisogna averle per il puro piacere di possederle.
E poi chissa' magari una sera me lo metto, mi metto i tacchi, accendo due candele e apro un po' di champagne e ce lo godiamo a casa io e max!!
E si, Max ha ragione, sono una figlia unica schifosamente viziata da un papa' innamorato della sua bambina ultra quarantenne, ma i vizi sono belli, vorrei essere brava a darne anche io tanti a chi amo perche' sono coccole che arrivano direttamente al cuore...
Ora sono arrivate le sette, mi devo alzare e andare in ufficio, vestirmi e andando di la lui sara' li pieno di promesse di serate scintillanti e mi guardera' vestirmi un po' più seria..
E penso che dal cielo chi lo ha posseduto stia ridendo a vederlo li.. E ricordera' qualche bella serata in cui hanno giocato insieme..

lunedì 24 febbraio 2014

Ma di cucina non si parla piu'?

Un amica mi fa notare che da tanto tempo non posto ricettine..
Sara' che ho passato la fase "non ho voglia di cucinare per nulla...", sara' che in parte questa fase continua anche a causa di una serie di strane reazioni allergiche che sono esplose nelle ultime settimane, sara' che Max mi ha detto che vuole stare leggero... Ma insomma effettivamente non sono in un periodo particolarmente creativo..
L'altra sera pero' ho coniugato cena sana e sapore con una pasta alla crema di topinambur che vi ripropongo..
I topinambur sono dei tuberi dal vago sapore di carciofo che dalle mie parti si mangiano essenzialmente crudi in bagna cauda..
Io li ho spellati, tagliati a fettine e sbollentati nell'acqua messa a bollire per la pasta. In una padella ho sciolto a fuoco bassissimo un paio di acciughe sott'olio e uno spicchio d'aglio schiacciato con un filo d'olio. Ho allungato con mezzo bicchiere di latte, scolato i topinambur e fatto insaporire in padella.
Nell'acqua in cui ho cotto la verdura ho lessato degli spaghetti integrali. Una volta assorbito il latte ho trasferito le verdure in una ciotola e frullato con il mixer aggiungendo un filo di olio a crudo e abbondante pepe e d ho condito la pasta con questa cremina gustosa e leggera...
E questa sera si finiscono le polpette di domenica con polenta alla griglia... Ma di queste la ricetta e' gia ben nota!

giovedì 20 febbraio 2014

Quando si dice: "mi sento proprio gnocca..."

Ok, i capelli son cresciuti e sono anche carini tutto sommato..
Ma l'imatinib mi fa venire due deliziosi e molto intriganti occhi gonfi da rana cisposa
Il cortisone mantiene le mie guanciotte belle gonfie
La graft cutanea si e' risvegliata e dove? Ovviamente sulla fronte naso e guance e quindi sembra che abbia preso troppo sole ma con dei pezzi di carta su alcune parti della faccia..
Ho pure preso un paio di chili e mi sento meno magra del solito (fatto che rappresentava uno dei miei punti di maggior incoraggiamento post malattia..)
Insomma mi sento abbastanza una schifezza ma per fortuna ho un amore che mi dice che son sempre bella... Ci vede sempre meno e poi l'amore trasforma anche i carciofi in gigli profumati..
Per il resto tutto va bene, insomma abbastanza..
Gli esami vanno bene a parte gli eosinofili che ballano la rumba (ma del resto sono indice di graft..), la spirometria e' schifosamente stabile ma insomma poteva anche peggiorare, io ho vinto un paio di farmaci nuovi e vedremo.. Vorrei un maggiordomo che mi gestisse la farmacia!!
Domani pero', dopo le prime tre settimane di lavoro, primo comitato di management tutto il giorno... Sono emozionata e organizzata (acqua, caramelle, postazione vicina alla porta per gestire eventuali attacchi di tosse) ma che bello! (I miei colleghi penseranno che io sia pazza..)
E mi vestiro' carina alla faccia delle chiazze sul viso, della tosse, delle guancie e degli occhi gonfi...

domenica 16 febbraio 2014

Cio che parla di noi...

Da alcuni giorni vivo i miei pomeriggi immersa negli abiti di questa bella signora che ci ha lasciato pochi mesi fa..
Siamo partite con la vendita del suo guardaroba e, pian piano, mi sono resa conto che per me rappresenta qualcosa di piu che un buon modo per raccogliere fondi per l'associazione..
Tutto quello che tocco, piego, provo e faccio provare parla di lei, esprime la sua personalita', trasmette la sua voglia di vivere.. E' probabilmente una cosa solo mia ma avere ed indossare una cosa amata da qualcun altro, qualcosa che ha generato emozioni (anche se solo quella futile dello shopping), qualcosa che magari e' stato legato ad una bella serata o a un momento particolare lo rende piu ricco, qualcosa piu di un oggetto o un vestito..
Ieri, andate via tutte le amiche e clienti, siamo rimaste un po a giocare e a provarci i vestiti.. Il cappottino di paillettes di moschino, la giacca di Valentino, la pelliccia rossa di volpe di Sonia Rykiel... Era come essere bambine nell'armadio della mamma..
Ciascuno di noi e' fatto di tante cose: emozioni, sentimenti, cose realizzate ma anche apparenza, immagini, oggetti.. Quando ce ne andiamo lasciamo a chi ci vuole bene tutta la sfera delle emozioni e di quanto abbiamo costruito ma forse anche il ricordo attraverso le cose.. Ed anche se chi indossera' domani un abito che ha un vissuto non ne conosce la storia sono certa ne sentira' le vibrazioni positive...
Saro' anche materialista ma la casa, gli oggetti i vestiti e le borse parlano di noi.. E anche a me piacerebbe che un domani cio che ho amato continuasse ad avere una vita con altri..
Forse e' per questo che adoro il vintage, le vecchie case e i vecchi mobili.. O indosso gli anelli della mia mamma e della mia nonna..
Conoscevo poco questa signora, era la mamma di una cara amica ma ci eravamo incontrate soprattutto quando ero ragazzina, ma oggi e' come se la conoscessi di piu' e fosse un po' un amica..
Comprare un capo cosi, di alta moda e trasportatore di emozioni, e' piu che fare shopping benefico..

domenica 9 febbraio 2014

Che bella settimana!

Una settimana di lavoro e' volata. 
Ero un po' frastornata inizialmente.. Con questa sensazione di non essermene mai andata ma di aver subito un amnesia! Cercavo di spostare le icone sul pc con il dito dopo due anno di solo ipad, non ricordavo come si entrasse nei portali aziendali, e poi figurarsi quando mi sono ritrovata alle prese con powerpoint... Ma poco a poco tutto riaffiora e i pensieri hanno ricominciato a girare e le idee a venire.. 
I colleghi sono deliziosi come sempre, e questa bella sensazione di normalita' ha preso sempre piu'  possesso di me..Un caffe' alla macchinetta, le mail, la battuta di un collega, delle cose da fare e pianificare.. E il pomeriggio deficato alle attivita' dell'associazione..
Stiamo organizzando una vendita benefica di abiti e accessori di alta moda.. Tante, tantissime belle cose! Il sogno di ogni donna! Io e Clelia e le mie fantastiche amiche, sempre presenti quando ho bisogno, ci siamo buttate in un mondo luccicante di colori e paillettes e abiti stupendi, borse, scarpe e accessori di ogni genere.. Cataloga, prezza, allestisci e la boutique Mariella prende piede e tra un pochino iniziera' la vendita di queste meraviglie... Obiettivi ambiziosi per l'associazione abbiamo sempre piu cose da fare per l'associazione e poi anche giornate divertenti seppur un po' faticose... 
Anche Clelia, donna pacata e estremamente sobria nel look, non resiste di fronte a questo tourbillon di colori e luccichii! 

domenica 2 febbraio 2014

Dopo 820 giorni...

...torno al lavoro!!
Ebbene si, dopo 820 giorni, due trapianti, un libro di cucina, un matrimonio e altre mille cose belle e brutte riconquisto un altro pezzetto di cosiddetta normalita'..
Tutti mi chiedono se sono emozionata.. In realta' no.. Confesso di aver riflettuto a lungo sul perche' non senta emozioni particolari e mi sono fatta mille domande.. Sicuramente ormai ho capito che questi lunghi, intensi, complicati, divertenti, spaventosi e emozionanti 820 giorni mi hanno portato a sviluppare una sorta di scorza, un distacco dalle cose terrene molto alto.. Ma in realta' non credo sia questo il motivo di questa tranquillita'.. Penso sia invece che, semplicemente, e' ora! E' giunto il momento di riattaccare un altro pezzetto, cogliere la sfida e l'opportunita' di un lavoro diverso, ritornare ad alzarsi presto, vestirsi decentemente, lavorare al computer, bere un caffe' con i colleghi e riprendere quelle piccole routine del quotidiano..
Resta la tosse, gli appuntamenti in ospedale, la consapevolezza di essere cambiata, probabilmente in meglio, e questo distacco da tutto che mi fa passare attraverso le cose contenta ma cosi, un po' spettatrice inconsapevole e distratta...
Cosa e' importante nella vita? Mille e mille cose tra cui in primis l'amore,  ma poi, sara' anche un luogo comune ma sfido chiunque a smentirlo, la salute e poi anche il lavoro.. Abbiamo bisogno di obblighi, di ritmi scanditi, di routine, di cose di cui lamentarci che non facciano troppa paura, che non siano troppo legate a noi, di banali soddisfazioni, e di qualche soldino (non e' che faccio tutto per la gloria)
Quindi domani mattina sveglia alle sette e, finalmente, non per andare a fare un prelievo in ospedale!

martedì 28 gennaio 2014

Max odia i finocchi cotti!

Dopo una settimana al mare e una in giro per reparti di ospedale ieri ho trascorso una giornata tranquilla..
E quindi decido di capire cosa si cela nel nostro frigorifero..
Spuntano due finocchi asfittici, con una faccia veramente poco brillante... O li uso in qualche modo o li abbandono al loro destino..
Non piu adatti per un insalatina cruda (l'unica versione in cui Max mangia i finocchi) decido di fare come con i bambini e mascherarli cosi tanto da ingannarlo..
Ne e' uscita una ricettina simil indiana super salutare e che gli e' anche piaciuta...
Abbinati a degli arrosticini di maiale al forno (perche' va bene essere salutisti ma accidenti gli arrosticini non faranno tanto bene ma son buonissimi cosi croccantini e saporiti) hanno risolto brillantemente e in modo completo la nostra cena..
Ma sarebbero stati buoni anche semplicemente con un accompagnamento di riso basmati per una versione veg..
Due finocchi
Una scatola di ceci bio precotti
Una lattina di latte di cocco
Due cucchiai di curcuma
Un cucchiaino di curry
Due spicchi d'aglio
Un cucchiaio di concentrato di pomodoro
Olio e sale

In una padella ho scaldato un filo d'olio con due spicchi d'aglio schiacciati con lo spremi aglio (per chi non lo avesse ne basta uno privato dell'anima e ben tritato).
Ho aggiunto i finocchi tagliati a fettine sottili e lasciato rosolare qualche minuto. Ho aggiunto il latte di cocco, la curcuma (il piu' potente antiossidante esistente) il curry e il concentrato di pomodoro (che contiene licopene) e lasciayo cuocere fino a che il finocchio non e' diventato tenero ma non troppo cotto. Ho aggiunto i ceci (fonte preziosa di calcio facilmente assimilabile)  lavati e ben scolati e fatto insaporire ancora un paio di minuti fino a che il latte di cocco si e' ben rappreso.

lunedì 27 gennaio 2014

Dura vita da golfista...

Devo iniziare ringraziando Iaia, una collega e amica che ha organizzato una bellissima iniziativa a favore dell'associazione..
Tutto ha giocato a nostro favore ed il week end e' stato molto piacevole anche se un po impegnativo..
Dopo la settimana di check up al san raffaele, dopo aver concluso venerdi con l'oculista (un bel trentenne aitante che mi ha confermato la vecchiaia da cortisone che avanza diagnosticando anche un principio di cataratta oltre a un po di graft agli occhi) ho iniziato un fine settimana da single a Milano.
Venerdi sera latte biscotti e The Apprentice (finiti i tempi delle notti in discoteca a bere e ballare..) e sabato mattina alle otto apre la pasticceria chez Cristine.. Ho sfornato come una pazza due torte all'arancia, due al cioccolato, venticinque muffins e un plumcake.. Il che, nella cucina piccolina di milano, senza impastatrice e attrezzature varie richiede una certa organizzazione...
Poi the' con MG che ha portato un'altra torta e cena con Taty e suo marito che e' arrivata con l'ultima torta per domenica e anche la pizza da infornare  (sapeva che non avevo voglia di cucinare...)
Sveglia alle sette meno un quarto e via verso casa di Clelia e poi verso verbania direzione circolo del golf per la gara benefica..
Mi son proprio divertita.. Sole, lago, un sacco di golfisti devo dire anche simpatici e il contesto sempre bellissimo di Pallanza, Mergozzo e le montagne innevate alle spalle...
Abbiamo raccolto una bella cifra, premiato i vincitori (ragazzi giovani e con queste faccette tenere) con le torte e i libri, offerto torte e cioccolata ai partecipanti e quindi grazie a tutti.
Le attivita' dell'associazione son sempre tante, quest'anno le uscite son state ben piu delle entrate e queste iniziative sono preziose... Dobbiamo trovare sempre nuove idee e occasioni di divulgazione e raccolta..
Pero' diciamocelo, non ho piu il fisico di una volta! Sono tornata a casa alle sette e alle nove ero a letto assolutamente stravolta... Ed oggi relax..

martedì 21 gennaio 2014

Mamma mia che settimana....

Tornata dal mare giusto prima che frane, smottamenti ed allagamenti mi bloccassero affronto una settimanina impegnativa.. Quando fai un percorso come il mio ti dici: Speriamo sempre che il midollo funzioni! Poi scopri la parola "secondarismi"! A un anno dal trapianto ti ribaltano come un calzino perche' tutto quello che hai fatto e preso potrebbe aver scatenato dell'altro. Meglio controllare! E pensare che son figlia di due genitori iper fatalisti e convinti che i controlli preventivi non servano a nulla... Ed oggi invece son la donna piu controllata al mondo...
E quindi eco del collo, eco addome completo, elettrocardiogramma, ecocardio color doppler, visita per l'osteoporosi (ma la moc e' meno peggio di quanto temessi! Sentiamo cosa dira' domani il medico ma dal referto non sembra che io rischi di sbriciolarmi nel breve) e oculista... In settimana ho incastrato tutto tranne l'oculista oltre al solito giro di esami, visita con la mia ematologa e pure una bella pera di immunoglobuline.
Confidando in nessun secondarismo pianifico la mia settimana e incastro nel mezzo qualcosina di piu' piacevole tipo il parrucchiere (chi l'avrebbe mai detto che avrebbe iniziato a piacermi, una volta lo soffrivo come il dentista...), un giro in ufficio in attesa del rientro, un paio di sedute alla grotta di sale e chissa' che altro..
Con tutta questa attivita' o, forse per semplice pigrizia, ammetto di essere nella fase "zero voglia di cucinare" e quindi questa sera take away cinese con Max e Igor e torta delle dolci tradizioni...
Si, vero che cucina sana, preparazioni da zero con prodotti chilometro zero, ricette e buona cucina sono un mio mantra ma son più nella fase sofficini e cibo pronto... Slurp!!
Speriamo mi torni la voglia: sabato devo preparare sei o sette torte per un torneo benefico di golf in cui le quote raccolte verranno destinate all'associazione Coviello.. Si accettano volontari che vogliano prepararne una...

mercoledì 15 gennaio 2014

La stroscia di Pietrabruna

E, mentre gestisco questo prurito fisso in mezzo al petto, ripenso a qualcosa di buono... Di cui per altro mangerei un pezzetto in questo momento con un bel tazzone di latte caldo...
Ieri, a conclusione del mio pranzetto a Taggia, dietro l'insistenza del parroco ho provato un dolce tipico della zona: la stroscia... Sembra un biscottone super friabile, profumato di limone e liquore, veramente buono... Non potevo non farmi dare la ricetta dalla cuoca.

1 kg di farina
1 bustina di lievito
1/2 litro di olio di oliva
250 gr di zucchero
1 bicchiere di marsala o vermouth
La scorza grattuggiata di un limone
2 cucchiai di zucchero semolato

Setacciare la farina con il lievito e unire lo zucchero.
Formare una fontana sulla spianatoia e fare un buco al centro. Mettere l'olio poco per volta e iniziare a impastare. Aggiungere il liquore e la scorza di limone e continuare ad impastare fino ad avere un impasto elastico simile ad una frolla. Stendere su una teglia unta d'olio allo spessore di un centimetro. Cuocere a 180 gradi per quaranta minuti circa (attenzione a non farla colorire pero') 

Uff...

Mai abbassare la guardia! Sono bastati due giorni con poca tosse e mi sono un po' illusa.. Il mare fa miracoli mi son detta.. Ma i miei linfociti mi ricordano che loro son sempre li', piccoli dispettosi, pronti a far la solita confusione.. Mare o non mare...
Ed eccomi all'una e mezzo, assonnata ma scossa da questa tosse senza tregua, a maledire gli inspiegabili up and down dei miei polmoncini...
Ieri dormivo stesa, una goduria a dire il vero,  ed ora siamo di nuovo a gestire la tosse solo da seduti appollaiati...
Vabbe mia cara tosse.. Fa come ti pare! Io sono in vacanza.. Guardiamoci un film e tentiamo di distrarti e stordirti cosi magari da fare anche un po' di nanna tra un po'.. Domani ci sara' il sole e la spiaggia mi aspetta..

lunedì 13 gennaio 2014

Piccole storie di borghi di mare...

Mi sono svegliata con un cielo grigio, il mare calmo e la temperatura mite..
Dopo i dieci chilometri sotto il sole di ieri non avevo tanta voglia di camminare e quindi, che fare? Gitaaaa..
Parto alla volta di Dolcedo, motivata a vagare per frantoi e paesini..
Trovo bellissimo partire senza meta, sola, con la radio accesa e vagare dove ne ho voglia sceglie do tempi luoghi e modi..
Mi sono inerpicata in stradine minuscole perse negli ulivi, non c'era caos ma anche tanta attivita', tutti presi dalla raccolta delle olive.. I ritmi sono diversi, signore con la spesa che tornavano a casa a piedi, vecchietti sull'apecar straripante di olive che viaggiavano ai due all'ora in mezzo alla strada, e poi il frantoio, quasi il polo di attrazione della vita locale, con tutta la sua attivita' di produzione dell'olio nuovo e quel profumo di olio buono...
Poi Taggia, un borgo bello, vecchio vecchio, tutto fatto di stradine arrampicate su per la montagna (che fatica, mannaggia a Taggia!) ed e' arrivata ora di pranzo...
D'estate probabilmente tutto e' diverso, pieno di gente, locali aperti e movimento.. Ma a gennaio questi paesini si riappropriano dei loro ritmi naturali e tornano ai loro abitanti.. Mi sono fermata nell' unica trattoria aperta ed eravamo io, due vecchietti e il loro cagnolino ed il parroco... Ci siamo salutati, fatti i convenevoli di rito, chiesti reciprocamente cose banali che fan parte di quella cortesia di paese  che ritrovo anche in campagna e che esiste solo in questi posti...
I vecchietti si raccontavano cose di tanti anni fa, di quello che non c'e' piu', di quello che dipingeva i gusci delle lumache, di quello che aveva fatto la campagna di russia (miii un ultracentenario...).. Il parroco interveniva aggiornando su questo e quello, sull'operazione all'anca di uno e sul raccolto delle olive dell'altro.. E poi mi dicevano in coro: signora mia che brutta tosse.. Ma lei non sa' che bronchite che ho anche io.. (Avra' avuto novant'anni!!) ...
Alla faccia della brutta tosse comunque oggi me ne sono anche andata al cinema!! Dopo oltre un anno e mezzo (l'ultima volta era stata a Courmayeur in agosto 2012) a Sanremo, all'Ariston...
Con una bottiglia d'acqua e un pacchetto di caramelle ho resistito e non mi hanno nemmeno cacciato!! Fantastico..
Domani piovera' ed io poltriro' tra centro estetico e letture in relax..
Ma oggi ho proprio fatto la turista..

sabato 11 gennaio 2014

Leggerezza vacanziera..

15 gradi
Rumore di risacca
Un bicchiere di tocai
Fritto misto di paranza..
Siamo al mare come si intuisce!
Del resto cosa han sempre consigliato i dottori a chi soffriva di bronchiti e problemi polmonari? Il mare d'inverno ovviamente.. Secondo il mio pneumologo in realta mi farebbe meglio l'egitto con il suo clima secco ma 5 ore di aereo con la tosse sarebbero impegnative (soprattutto per gli altri), il sole eccessivo mi fa male, il cibo e' sempre uguale e vuoi mettere il gusto della frittura di calamari ad Alassio..
Quindi mi regalo una settimana da anziana pensionata che sverna in riviera (come diceva mia nonna) armata di scarpe da ginnastica, libri e kit di medicinali e aerosl al seguito (del resto Max domani torna a produrre per la societa' e io ho ben bisogno di compagnia!)
So che in generale il pensiero di una settimana in hotel (mezza pensione ovviamente!!) al mare a gennaio non scatena gli immaginari collettivi dei vacanzieri estremi ma a me va bene.. Son contenta dell' odore del mare, dei negozietti, di essere qui con la mia macchinina e potermi fare qualche giro, di avere tempo solo per me e fare una cosa che in fondo non ho mai fatto, lontana dal San Raffaele, serena per gli esami buoni e pronta a coccolarmi un bel po'..


mercoledì 8 gennaio 2014

Dinamiche di coppia..

Qualche mese fa la Clelia Coviello ha chiesto a Max di scrivere un articolo per il giornalino dell'associazione. Voleva il punto di vista di chi e' a fianco ad un malato di leucemia dopo tanti articoli scritti dai pazienti..
Max lo ha scritto, mandato e non me lo ha fatto leggere.. Lunedi, tornando dalla campagna, ecco la sorpresa del giornalino arrivato per posta.. Ovviamente mi sono commossa un po, ho ritrovato Max in quelle parole pacate,  ma anche tutte quelle belle persone che ho incontrato in ospedale, vicine a chi amano e con gli occhi dolci, spaventati, speranzosi e determinati che solo l'amore sa' dare.
In un passaggio dice " il malato non si aspetta dal proprio caro che lo assiste la guarigione. No, si aspetta solo di trovare l'energia che puo' mancargli, la speranza di sopravvivere negli occhi di chi si presenta in visita, la certezza di un "ce la faremo". E' questo che si aspettano da noi, sorrisi e non lacrime, uno spiraglio di normalita' nella loro quotidianita' di paure.."
Max e' stato questo per me e continua ancora piu ad esserlo ogni giorno..Io temo di non esserlo stata abbastanza per la mia mamma (sopraffatta come ero da quel senso di impotenza e di veloce declino) ma da malata ho imparato quanto serva sostenersi a vicenda..
Queste riflessioni valgono in qualunque relazione di reciproco sostegno che sia tra un genitore e un figlio o tra due amici o fratelli.. Ma la coppia e' ancora un equilibrio diverso..
Innanzitutto la coppia e' fatta di due individui che si amano, ma che sono anche reciprocamente fisicamente attratti, che sono gelosi, che cercano di conservare quel pizzico di mistero che stimola... La malattia stravolge tutto questo! Rafforza l'amore (almeno nel nostro caso), lo purifica dalle sciocchezze superficiali, ma toglie anche il mistero, porta l'intimita' a piani a cui non si vorrebbe mai arrivare, crea delle barriere legate alle terapie, al catetere, alla tosse, alla paura delle infezioni...
Ne abbiamo parlato tanto con le mie compari di leucemia.. Non e' facile ritrovare quell'intimita' , quella leggerezza di "prima"... Come se poi ci fosse veramente un prima e un dopo.. Questo e' il percorso da fare in due, la grande sfida dei nostri compagni di vita e nostra... E' stupendo il percorso di riavvicinamento alle coccole, alle carezze, ai baci.. Tutti i nostri mariti all'inizio erano terrorizzati di passarci batteri, avevano paura di farci del male.. Ma un bel bacio vale assolutamente il rischio di un raffreddore!!

martedì 7 gennaio 2014

Ma sara' il trauma del rientro?!?

Eccoci a Milano dopo più di due settimane belle belle a goderci la campagna, gli amici, le coccole e cibo a volonta'...
Gia in autostrada abbiamo iniziato ad accusare il colpo.. Max, dopo giorni a lavorare nel bosco, spostare legni, tagliare, segare, avvitare, verniciare, nei due giorni di ozio forzato causa pioggia e' stato colpito da un attacco di mal di schiena feroce, fa fatica a camminare, muoversi girarsi..
Io tossendo tossendo mi sono strappata un muscolo sotto l'ascella e faccio scene patetiche ad ogni colpo di tosse.. Unico beneficio dal termoforo e così scrivo con quello sotto l'ascella come se tenessi il giornale... E per non farsi mancare nulla caldaia che fa le bizze e ieri niente bagno caldo terapeutico..
Si si, siamo proprio rientrati a Milano... Ma stasera con una bella zuppa corroborante ci rimettiamo in forma..
Ps la zuppa e' di legumi misti e porri..
In un coccio ho soffritto piano piano un porro affettato sottilmente con un bel cucchiaio di olio xtravergine. Ho unito uno spicchio d'aglio tritato e 100 gr di orzo, 100 gr di piselli secchi e 100 gr di azuki. Ho insaporito per un paio di minuti e aggiunto acqua, due cucchiai di concentrato di pomodoro, una foglia di alloro. Ho aggiustato di sale e pepe e lasciato cuocere per un ora circa...

sabato 4 gennaio 2014

Bon vie! Sempre e comunque..

In queste giornate uggiose, grigine e umide che smuovono le corde malinconiche anche del migliore degli ottimisti superficiali, mi trovo a riflettere su cose successe e parole dette..
Due donne in particolare in questi giorni stimolano la mia voglia di vivere e confermano la determinazione con cui credo nel libero arbitrio che ci permette di muoverci all'interno degli eventi che ci accadono.. La vita accade ma noi possiamo governare noi stessi e divertirci in ogni momento.. Basta saperne ridere e godere..
La prima donna e' una amica di un amica, conoscenza ritrovata dopo quasi vent'anni, in occasione di un suo problema di salute.. Lei sta combattendo contro qualcosa di diverso dal mio, a mio giudizio ancora più difficile da gestire.. Un tumore preso in tempo che non da sintomi, un problema alle ossa che non da sintomi... Insomma la rabbia di una persona che si sente perfettamente sana ma che, da "una che sta bene" si trova catapultata nell'inferno delle analisi, dei medici, degli sguardi comprensivi (ma che non comprendono) e che reclama il suo diritto di scelta, il suo diritto di voler essere bella e quindi decidere se fare alcune terapie che la cambierebbero... E tutto ciò stando bene e domandandosi quindi perche' farlo...
Per me, per assurdo, e' stato tutto più facile. Avevo un sacco di sintomi brutti quando mi hanno ricoverato, li avevo al trapianto e mi trascino dei piccoli fastidi ora.. E' psicologicamente più facile accettare le terapie come curative e concentrarsi poi sul resto...
A questa amica auguro di capire cosa vuole e accettare questi cambiamenti invisibili ricordandosi che bella lo sarà' sempre... E anzi, pensare che scoprire che non siamo immortali, ma sentirsi fisicamente esattamente come se lo fossimo ci fa apprezzare tutto moooolt di piu..
L'altra grande donna che mi ha tanto fatto pensare in questi giorni e' la mamma di una mia cara amica...
Si e' ammalata tempo fa, si e' fatta operare, ha fatto tante terapie, si e' dedicata a se stessa cercando di essere sempre bella e curata come aveva sempre fatto in tutta la sua vita.. Ha affrontato questa fase finale come ha vissuto.. Serena, cercando di godersela e festeggiare con chi amava.. Ha festeggiato alla grande a Natale con tante persone, il catering, i suoi affetti e, penso, con la profonda consapevolezza che era giunto il momento di salutare.. Pochi giorni dopo se ne e' andata...
Ho molto ammirato la lucidità, la razionalità e il sorriso determinato con cui ha affrontato tutto decidendo di godere ogni istante a modo suo.. Ha ben vissuto e scelto cosa fare fino alla fine..
Come diceva Wide: c'e' tanta vita qui!
Bon vie a tutti quindi...