giovedì 28 marzo 2013

Si torna a casa..

Come sempre per scaramanzia avevo taciuto fino all'ultimo... Finalmente pero' e' ufficiale e oggi pomeriggio si esce.
Sono stati pochi giorni lo so ma il trauma del rientro in reparto, le flebo in continuo (e questa volta anche senza catetere centrale quindi con una media di "buco alla ricerca disperata di una vena decente" al giorno), la famigerata sbobba dell'ospedale, le abitudini ormai riconquistate della vita casa e subito riperse, me l'hanno fatto vivere come un ricovero serio. Psicologicamente piu leggero ma sempre ospedale..
Ma oggi pomeriggio di nuovo fuori a respirare l'aria vera e a cercare di trascorrere una bella Pasqua..
Esco al meglio, valori risaliti, graft sotto controllo, parti basse placate.. Pronta per spignattare un po' per il mio amore..

E quindi ecco la ricettina di un classico dei classici ma che non puo' mancare a pasqua..
Ne propongo una versione con la pasta fillo (l'ho comprata in uno di quei bei negozi di surgelati) ma ovviamente, siccome non e' facilissima da trovare va bene anche della normale pasta sfoglia pronta e le erbe di campo (se le trovo ovviamente)

Un rotolo di pasta fillo o due rotoli di sfoglia
500 gr di erbette o spinaci e erbe di campo come ortiche, tarassaco, germogli di papavero. (Ovviamente, in assenza di altre erbe amare van bene solo spinaci)
250 gr di ricotta (va bene sia di pecora che vaccina a seconda del vostro gusto)
50 gr di parmigiano
6 uova
Noce moscata
Maggiorana
Sale
Pepe
Olio
Aglio

Lavare bene le erbette e farle appassire in un tegame con poco olio e uno spicchio d'aglio e regolare di sale. Una volta morbide ma ben asciutte (piuttosto farle raffreddare e strizzarle a mano) tagliarle finemente e porle in una ciotola.
Cuocere in acqua bollente 4 uova per otto minuti dal bollore e far raffreddare.
Nella ciotola amalgamare alle erbette , due uova, la ricotta ben scolata, il parmigiano, la maggiorana, una grattata di noce moscata, sale e pepe.
Disporre il primo foglio di pasta fillo in una teglia ricoperta di carta da forno. Spennellarlo con l'olio e sovrapporne un altro, spennellare e sovrapporre un terzo foglio. Versare il composto e creare 4 incavi con il dorso del cucchiaio in cui disporre le uova sode sgusciate. Coprire con un foglio di pasta fillo, spennellare di olio e sovrapporne un altro, chiudere i bordi e spennellare con olio e salare. Cuocere 40 minuti a 180 gr.
Nel caso si usi la pasta sfoglia ovviamente non vale il discorso delle sovrapposizioni ma consiglio di spennellare la superficie di olio e sale.
In alternativa inoltre al mix di erbette uova e ricotta e' possibile fare la torta pasqualina a stati disponendo sotto le erbette a cui avremo amalgamato un uovo, maggiorana sale e pepe e sopra la ricotta lavorata con l'altro uovo, il parmigiano, la noce moscata e sale. Le uova in questo caso possono essere sgusciate ancora crude in quattro incavi creati nella ricotta e cotte poi direttamente in forno.
A scelta per gusti e comodità..

domenica 24 marzo 2013

Pioggia e noia al San Raf

Tipico week end in ospedale, ma in fondo credo simile a quello di molti anche a casa... Tempo grigio che, sembra folle, ma influisce anche sullo stato d'animo di chi comunque non avrebbe alternative di gite fuori porta, libro, un po' di tv, tutti i ritmi dell'ospedale rallentati e scanditi esclusivamente dalle terapie, qualche pisolino, un po' con Max e poi un po di noia..
Come a casa in una domenica di pioggia continua a Milano..
L'unica differenza e' che a casa avrei almeno cucinato qualcosina...
Avevo dei bellissimi carciofi di Albenga e avrei sperimentato una ricetta un po' diversa per delle lasagne.

Provo a ipotizzarla ma devo ancora testarla e eventualmente correggerla.. Se qualcuno la prova e mi da un feedback lo ringrazio fin da ora...

7-8 sfoglie di lasagne secche di farro (le ho trovate belle scure e un po granulose dal natura si ma ovviamente vanno bene anche quelle normali)
4- carciofi se possibile anche con il gambo
Una confezione di stracchino da 250/300 gr
Circa 80 gr di parmigiano grattuggiato (ma secondo me bisogna andare un po' a occhio)
Latte qb
Sale
Pepe
Olio
Aglio
Timo fresco

Pulire i carciofi e tagliarli a fettine. Rosolarli a fuoco basso in padella con olio e aglio e un pizzico di sale fino a che siano morbidi ma non sfatti. Frullarli con il mixer.
Sbollentare le lasagne in acqua bollente a cui abbiamo aggiunto un cucchiaio d'olio e, quando semicotte stenderle su un canovaccio pulito.
A parte mescolare lo stracchino con un po di latte al fine di ottenere un composto cremoso ma non liquido e d aggiungere un pizzico di sale e di pepe e il timo fresco a foglioline. Unire la crema di carciofi e assaggiare per un eventuale aggiunta di sale (ma e' da considerare l'aggiunta del parmigiano)
Sporcare con la salsa di carciofi e stracchino il fondo della teglia da lasagne e disporre il primo strato di sfoglie coprire con altra salsa e una spolverata di parmigiano abbondante, proseguire a strati fino ad avere una dose di salsa sufficiente a coprire l'ultimo strato e spolverare anche quest'ultimo con abbondande parmigiano e aggiungere fiocchetti di burro.
Cuocere direi per 25/30 minuti a 180 gr o fino ad una bella gratinatura

Mi sembra piu leggera di una normale lasagna ma molto golosa... Spero.. In attesa di farla aspetto news da qualche sperimentatrice...

Io intanto son tornata al solito panino con mortadella del san raf e due kiwi.. Uff
Ps ovviamente sono senza febbre da giovedi pomeriggio e sto qui solo per un pacco di antibiotici da fare in vena e una tac di verifica del mio amico aspergillus che ha dato un micro segno di movimento.. Dita incrociate sempre sull'uscita..






venerdì 22 marzo 2013

Un bellissimo ricordo riemerso dall'infanzia

C'era una volta la famiglia Bitopilaci, c'era papa' Bibo, mamma Layka e i piccoli Topino e Cicio..
Bibo era un incrocio di tante razze ed esperienze molto somigliante ad un bracchetto, Layka, dall'importante nome della cagnetta mandata nello spazio, era una vigorosa e morbida signora sale e pepe tipo barbone ma con stupende ed uniche orecchie ad elicottero. Topino, era un cucciolo bellissimo ma mai cresciuto, se non nell'immaginario mondo della famiglia Bitopilaci e Cicio un fiero volpino pieno di carattere.
A questi membri della famiglia si sono poi aggiunti negli anni altri personaggi fondamentali come il Biancone, arrivato tra mille peripezie e con un caratterino non facile e dentini belli poderosi, un fisico non proprio sagomato e orecchie marroncine su un corpo bianco e, per ultima, La Ciuffa, in realtà Ciuffina ma piu spesso la Ciuffa, in origine una bella cucciolina tutta nera con un ciuffetto bianco sulla coda e poi una bella ragazza stile labrador.. A creare scompiglio..
La famiglia Bitopilaci e' uno dei piu bei ricordi della mia infanzia. Ero piccola,  i miei genitori avevano appena comprato il negozio ed io passavo le mie giornate nel laboratorio di prodotti per salumifici di mia zia e di mia nonna e mia zia, per intrattenermi senza dover smettere di lavorare, creava ogni giorno questo mondo magico in cui i Bitopilaci vivevano come umani in sembianze da cane tra mille avventure. Ora non ricordo le storie nel dettaglio ma ricordo la trepidazione con cui aspettavo di andare li ad ascoltare le storie dei Bitopilaci.
Grazie zia sono dei ricordi stupendi..
In realta questa massa di pelosi era il piu eterogeneo, buffo e incredibile gruppo di cani mai assemblato:
Bibo era un genio, arrivato prima di me, e' stato il padrone della casa per un po' e mi ha sempre osservato con un certo distacco. Un cane molto piemontes-british con una certa flemma ma capace di scatti e di corse fulminee e strategie geniali. Il giardino dei miei confina con quello della casa di mia nonna dove c'era anche il laboratorio di cui parlavo. Li Layka e Cicio possedevano una cuccia gigantesca che a Bibo piaceva molto ma nella quale non gradiva entrare se gia occupata..
In piu papa non sempre lo faceva passare di la dal cancelletto.. Innanzitutto Bibo ha imparato come superare il primo ostacolo in assenza di qualcuno che gli aprisse il cancelletto: scavalcare la siepe, papa alzava la recinzione e lui come un gatto saliva piu in alto e saltava di la..
Dopodiche doveva far alzare i due legittimi proprietari della cuccia...la tecnica geniale era:
Abbaiata al cancello che significava in lingua canina "postinoooo" partenza dei due che non potevano   assolutamente perdersi una seria abbaiata al postino e Bibo, fulmineo si posizionava al centro della cuccia, bello comodo e i due rientravano ansimanti, delusi per essersi persi il postino e impossibilitati a salire sulla cuccia e passavano il resto della giornata sul pavimento..
Un genio assoluto!
A cui pero devo dire piaceva anche vincere facile perche Layka non era proprio un genio.. Buona buona ma sveglissima no..
Era la cagnona di mia nonna, onestamente uno dei piu brutti incroci mai visti (solo la mia zietta la trovava carina con gli occhi dell'amore). Arrivata a casa non ricordo per quali vie e' cresciuta con Cicio e evidentemente non aveva chiari alcuni principi base. Per cui vedendo Cicio che alzava la gamba per far pipi aveva pensato che fosse l'unico modo per farlo ma, essendo femmina, con una gamba non riusciva ed aveva inventato un modo assurdo per cui si appoggiava con le gambe posteriori ad un albero e le alzava entrambe.. Non ricordo se la facesse anche come le cagnoline normali..
Cicio era un bel cane, il classico volpino, rancoroso e poco socievole. Il suo unico amore era mia nonna... Peccato che quando la nonna rimase lontana per due settimane per un intervento lui fosse cosi' offeso da non rivolgerle lo sguardo per molti e molti giorni.. Rancorosi i volpini!
E poi il Biancone, una specie di tubo bianco con orecchie ritte marrone chiaro raccattato da mia madre (che ha sempre avuto una particolare predisposizione per questo) lungo il viale, sporco, magro tutto acciaccato e portato a casa... Un cane dolcissimo ma con due enormi handicap.. Era epilettico e durante le crisi ha fatto saltare i tendini della mano sia a mio papa' che a mio nonno e un terrore folle di botti e temporali per cui poteva truciolare una porta in cinque tuoni..
Comunque uno dei piu grandi amori della mia mamma
Ed infine la Ciuffa, il mio primo vero cane. Mio proprio mio... Faceva parte di una cucciolata disgraziata che stava su un carretto nel garage di un carrozziere vicino a noi.. Abbiamo sistemato gli altri in altre famiglie diverse e lei e' diventata mia. L'ho vestita, le ho raccontato tutti i miei segreti, i miei pensieri di bambina, l'ho coccolata e vessata come forse solo da bambini si puo fare... Con quella comunicazione senza filtri che ti e' concessa per i pochi anni dell'infanzia mentre un cane vive cosi tutta la sua vita... Ciuffina e' vissuta tanto, io sono cresciuta, andata all'universita a Milano e quel legame si e' modificato.. Ma gli anni dell'infanzia sono stati fantastici, una grande amica silente, un po tontolona, golosa e testarda ma li.. Sempre con me

Il cinque per mille di quest'anno

In un mondo pieno di persone, animali, ambiente che ha bisogno e' difficile scegliere cosa fare.
ma mi sono resa conto che ci troviamo a decidere a chi destinare il nostro cinque per mille all'ultimo momento, e peschiamo i dati di qualche grossa associazione che ci viene in mente li per li.
io, come ormai anche i muri sanno, ho scelto di concentrare il grosso dei miei sforzi sull'Associazione Coviello contro la leucemia perché' ho beneficiato da paziente delle tante cose che ha fatto fino ad oggi, perché la persona che la guida e' una donna fantastica per dolcezza e determinazione e sensibilità' e perché ho la certezza che ciò che viene destinato non finisce a pagare un'infrastruttura ridondante ma per le esigenze del dipartimento di ematologia.
Per chi fosse interessato indico i dati da apporre:


Nei modelli UNICO persone fisiche, 730/1-bis e  CUD  apponendo la vostra firma ed il codice  fiscale  dell'associazione
 
  97175790159   
 
 nel riquadro del volontariato   (per le ONLUS è il primo).

Che emozione ogni volta che una compagna di stanza va a casa..

Saro' io così, sara' l'ambiente ospedaliero, sara' che trovo sempre persone piacevoli e ricche di contenuto ma mi basta poco per affezionarmi un po'..
Bianca oggi e' uscita, anche lei dopo un lungo e difficile percorso e con una situazione non buonissima, ma con una forza e una lucidita', con una determinazione a godersi i figli e il nipotino,uniche. E poi, e' assolutamente vero che le coincidenze esistono, ho fatto le prime fotoaferesi con sua figlia che donava le staminali..
Questo percorso assurdo in cui sono finita ha questo unico pregio (oltre ad avermi fatto ritrovare una taglia 40 che non vedevo dal liceo): conosci persone diverse dal tuo mondo, ne scopri le profondità, le emozioni, le storie belle e brutte e complesse di una vita e ne esci arricchita.
Io in questi giorni mi sento di passaggio.. E' la prima volta che non sono ricoverata per chemio di salvataggio o trapianti vari e psicologicamente questo ha un impatto enorme...
Ora e arrivata un'altra signora e vedremo come andrà la convivenza... Intanto cerco di fare meno rumore quando chiacchero al telefono....


giovedì 21 marzo 2013

Ricominciano le cronache dal San Raf...

... E speriamo durino poco!
Prima giornata piena nella mia vecchia stanzetta, quanti ricordi delle risate con Lucia, delle nostre serate cinema, della sua mamma che le faceva i massaggi, di Roberto...
Ora sono con una signora di Bormio, carina e ipergrintosa ma domani va a casa e arriva un'altra... Sperem..
Devo ammettere che questa notte ho giustificato il ricovero con due bei picchi di febbre a 39,3 e poi piu avanti nella notte 39,8...
Oggi invece meglio... Qualcosa sta funzionando..
Ovviamente, secondo voi, la sottoscritta, nel vasto mondo degli staffilococchi quale ha scelto?
Molti, anzi moltissimi rispondono ad un bell'antibiotico che si somministra in endovena una volta al giorno... Sfebbrata avrei potuto uscire e fare la terapia in DH..
Ma siccome voglio sempre essere speciale, il mio staffilococco e' resistente a questo farmaco e quindi la terapia prevede un bell'antibiotico da tre somministrazioni al giorno quindi si resta dentro per tutto il ciclo...
E nel frattempo il mio maritino, le mie amiche e Clelia sono a tentar di vendere libri in Vincenzo Monti... Peccato che ci sia meno gente del previsto e che, soprattutto i ricconi spesso siano dei "braccini" per non dir di peggio..
Episodio appena accaduto raccontato dalla mia amica assolutamente basita:
Sciura milanese, brillocco da due carati e mezzo, bicchiere di vino e pizzetta gentilemente offerta, da noi, amica che le spiega lo scopo dell'iniziativa e questa dice "bhe grazie magari ci penso!" E se ne va! Ma lasciatemi lo sfogo: ma brutta pezzente se devi ammazzarti per i saldi da Gucci va bene e non hai dieci euro per dare una mano a comprare un ecografo portatile! Certo avrai la governante fissa che cucina e un libro di cucina non ti serve ma lo puoi sempre regalare alla governante! Ok il peggio l'ho detto.. Scusate!
Grazie grazie grazie a chi si e' impegnato ad allestire, lavorare e vendere in ogni modo mentre la sottoscritta e' come al solito qua, bella comoda, al San Raf, a tutti quelli che sono venuti a trovarci, a comprare, o anche solo ad ascoltare cosa cerchiamo di fare tutti insieme
Buona notte a tutti



mercoledì 20 marzo 2013

La leucemia: un thriller!

Vi sarete chiesti perche' non avevo più scritto. Il week end e' stato fantastico, sole bellissimo e a parte la gnagnera da esame del midollo, tutto era perfetto. Domenica neve e nel pomeriggio si scatena l'ira funesta dei bassifondi (non do ulteriori dettagli per decenza). Lunedi day hospital per l'esame del midollo e poi visita.. Febbre (perche non vuoi creare un po di scompiglio e quindi fino alle sei con la spada di Damocle del ricovero..) ma la febbre sembra scendere e ci mandano a casa. Martedi la speranza e' buona perche', a casa,  da mezzogiorno sono stata sfebbrata! Evvai vedo la festa di Via Vincenzo Monti avvicinarsi..
Ma no oggi arrivo qui giusto per esami e visita e, appena tocchiamo il catetere sale la febbre..
Ma tutto tranquillo, sappiamo cos'e' (staffilococco sul catetere), terzo antibiotico e poi a casa.. Ma ancora no.. Un bel 38 e mezzo proprio poco prima di andare a casa.. E quindi si entra..
Uffa voglio il reportage di domani..
Per chi e' a milano c'e' questa bella serata, all'insegna dello shopping e della solidarieta', accompagnato da qualche aperitivo e un bicchiere di vino..inizia alle diciotto..

Son tornata nella mia stanzetta del trapianto.. Che dire.. Confido sia cosa di pochi giorni

Almeno i primi dati del midollo sono positivi..




venerdì 15 marzo 2013

Riflessioni sull'amicizia...

Questo post e' dedicato a cinque persone.. Perche' solo cinque, nel bellissimo mondo di persone che mi circonda e che mi vuole bene, che mi copre di attenzioni e affetto, che mi ascolta, che mi fa ridere, che c'e' sempre, ognuno a modo proprio, non sono state capaci in alcun modo di essere amiche, semplicemente, con onesta', magari affrontando anche le loro debolezze.
Non mi vengano a dire che la malattia fa paura. Lo so, lo fa e tanto, non ditelo a me.. Ma ancora di piu  apprezzo ed ammiro chi supera le paure, le affronta o le dichiara e continua ad esserci solo perche' ti vuole bene. Non posso che essere grata del dono di queste persone.
Chi fa grandi dichiarazioni a voce di amìcizia e poi lascia un amico in un momento di difficolta' e' solo egoista! E questo anno e mezzo mi ha insegnato quanto il tempo sia prezioso e non possa essere sprecato per chi non merita...
Tante persone che leggono il blog mi dicono che talvolta riesco a farli riflettere sul valore di certe cose. Questo mi emoziona e mi gratifica anche se non me ne sento all'altezza. Semplicemente penso che il percorso affrontato mi abbia obbligata a mettermi maggiormente a nudo, a pensare senza i filtri delle convenzioni e della cosiddetta buona educazione ed a godere degli attimi..
Il mio pensiero e' sicuramente molto piu lineare perche' mi sono resa conto che semplicemente non vale la pena avvilupparsi nei pensieri.. La vita e' bellissima, unica e e ha valore per gli affetti che riesci a costruire, per la traccia di te che riesci a lasciare, per le sensazioni che riesci a donare..
Ma, se hai la fortuna di godere di amicizie e affetti importanti impari anche a ripulire, a "scremare", a rinunciare a chi chiede e non da mai, a chi aridamente e' chiuso solo nell'ascolto di se stesso..
Peccato.. Perdere l'occasione di costruire un amicizia in modo piu profondo e' un valore irrecuperabile.
Questo e' l'unico messaggio vero.. Vorrei poter godere al meglio delle persone che amo e cercare di dare a loro tutta la mia amicizia ed il mio affetto.. Perche', e questo non vale solo quando hai una leucemia, la vita puo' riservare tante sorprese e credo che il modo migliore per affrontarla sia non avere rimpianti..

giovedì 14 marzo 2013

Festa di primavera in via Vincenzo Monti

Govedi prossimo, il 21 marzo, primo giorno di primavera, ci sara' la festa di primavera in via Vincenzo Monti. Dalle ore  18 mille iniziative e sconti da parte dei negozi della via e la presenza di alcune associazioni di beneficenza..
E... Ci saremo anche noi!!!
Infatti il mio piccolo libretto di cucina sbarca in societa' dopo aver colpito amici, parenti, conoscenti e conoscenti di conoscenti.
Insieme all'Associazione Coviello promuoveremo la vendita del libro di ricette del casale del vecchio olmo per raccogliere fondi per l'acquisto di un ecografo portatile per il reparto di ematologia del Policlinico.
Quindi..... vi aspetto numerosi!

Colgo l'occasione di questo post per ringraziare,anche dal blog, tutti quelli che gia' lo hanno preso e che, con il loro contributo, ci hanno permesso di raccogliere oltre 11000 euro che sono stati destinati a tre principali iniziative di umanizzazione delle camere del reparto di ematologia del Policlinico.

Attivazione della rete wifi gratuita
Sostituzione di tutti i televisori nelle camere e nella sala comune
Attivazione dell'abbonamento sky in tutte le camere

Come ben potete immaginare il tempo, nei lunghi ricoveri, non passa mai e queste sono piccole cose che aiutano a distrarsi..



mercoledì 13 marzo 2013

Vattene maledetto!

Inizio ad essere un po' stufa! Il malefico citomegalovirus si ostina a tenere le sue posizioni.. Sono pochi, sparuti come le particelle dell'acqua Lete, ma non mollano... Il gruppo delle infermiere del DH del San Raf continua a dargli litri di antivirale ma loro niente, non mollano e l'ultima guarnigione tiene le posizioni.. Le mie guarnigioni invece crollano miseramente grazie al fuoco amico (il farmaco sembra fare quasi piu' vittime tra gli amici che i nemici...) e quindi io giro come una reduce di Fukushima con mascherina con filtro anche per strada..
Vabbe, comunque nulla mi ferma tra cene da amici (ovviamente sanificati e verificati in termini di condizioni cliniche) e pranzi etnici al mio amato Nu, passeggiate (san raf-casa sette km circa!! Tra milano due e il parco..)  e solita attivita' culinaria..

A questo riguardo, sono in arretrato di alcuni giorni ed ecco una sintesi delle cose piu carine fatte in questo periodo di latitanza dal blog..

Per le amiche che chiedono sempre ricette fattibili e salate ecco un classico alleggerito di una ricetta delle nostre zone:

Involtini di verza

Una verza piccola
Una patata grande
300 gr di salamini (io ho quelli di vacca, del mandrogne, specialissimi delle mie parti) o di salsiccia buona
1 uovo piccolo
Salsa di pomodoro un barattolino piccolo (non deve esserci troppa salsa)
Prezzemolo
Vino rosso
Aglio
Olio evo

Lessare la patata e, nella stessa pentola, sbollentare le foglie di verza staccate delicatamente dal torsolo (servono integre per fare gli involtini)
Una volta morbide, farle asciugare su un canovaccio e togliere con un coltellino le costole piu dure che renderebbero difficile fare l'involtino.
Schiacciare la patata con lo schiacciapatate e mescolare in una ciotola la patata, i salamini spezzettati, l'uovo, sale, prezzemolo e l'aglio tritato.
Con il ripieno farcire le foglie di erza e fissarle con uno stecchino.
In padella rosolare un altro spicchio d'aglio (intero) con un filo d'olio, rosolare gli involtini, sfumare con mezzo bicchiere di vino rosso e far sfumare bene per far evaporare tutto l'alcool. Unire il pomodoro e far cuocere piano per circa venti minuti.
E' una cosina casalinga, semplice, saporita e completa..


Dopo di che, a parte queste cosine per cena (anche perche' se propino a Max ancora qualcosa di etnico mi picchia e con le mie piastrine sai che lividi!) sto testando tutti i dolci del libro di Sal De Riso! Per chi non lo conosce dico solo che e' un fantastico pasticcere della costiera amalfitana che magari avrete visto alla prova del cuoco.. Noi ci siamo andati apposta, scendendo a piedi da Ravello e sbucando affamati nella piazzetta di Minori dove c'e' la sua mitica pasticceria e ne siamo rimasti estasiati.
Per ora ho testato due ricette e questa volta, contrariamente alle mie abitudini, non ho vambiato nulla e seguito pedissequamente gli insegnamenti del maestro..

Fantastiche entrambe.. Eccole sperando che la Rizzoli non mi faccia causa..

Caprese al limone

100 gr di olio evo
120 gr di zucchero a velo
200 gr di mandorle pelate
180 gr di cioccolato bianco
30 gr di scorzette di limone candite
1/2 baccello di vaniglia
1 limone costa d Amalfi
5 uova intere
60 gr di zucchero
50 gr di fecola di patate
5 gr di lievito in polvere per dolci

Frullare le mandorle con lo zucchero a velo e i semini di vaniglia. A parte grattuggiare il cioccolato. In una terrina montare con le fruste elettriche le uova con lo zucchero fino a triplicarne il volume.
A parte unire la miscela di mandorle e zucchero al cioccolato, alla fecola setacciata con il lievito. Miscelate e unire l'olio e alla fine le uova mescolando delicatamente dall'alto verso il basso. Versare in una tortiera imburrata e infarinata con fecola di patate di 22 cm e infornare a 200 gradi. Dopo 5 minuti abbassate la temperatura a 160 gradi e cuocere 45 minuti.
Far intiepidire nella teglia e sfornare solo quando tiepido. Far riposare qualche ora e spolverare con zucchero a velo..

Budino al panettone in salsa all'arancia (secondo me pero' vale la ricetta anche per la colomba)

500 gr di latte fresco
5 uova intere
75 gr di zucchero
400 gr di panettone
1/2 bacello di vaniglia
1/2 limone costa d'amalfi

Per la salsa

200 gr di fettine di arancia non trattata tagliate sottilissime
100 gr di zucchero

Portare a ebollizione il latte con la scorza di limone e la vaniglia. A parte sbattere le uova  con lo zucchero e unire a filo il latte bollente filtrandolo attraverso un colino. Deponete sul fondo dello stampo da budino il panettone a pezzetti e versare sopra la midcela di uova e latte. Porre lo stampo in un bagnomaria di acqua fredda  e mettere in forno a 160 gr per 45 minuti. Se l'acqua bollisse aggiungere un po' di acqua fredda al bagnomaria.
Togliere il budino dal forno e farlo riposare nel suo bagnomaria fino a che non sia raffreddato. Dpo di che metterlo in frigo a + 4 gradi.
Mettere in un padellino le fettine di arancia con lo zucchero facendole candire e facendo rapprendere lievemente la salsa.
Sformare il budino, decorararlo con le scorze d'arancia e versare la salsa d arnace.

Entrambe fantastiche!





sabato 9 marzo 2013

Riflessioni sulla vita..

Che sia il cortisone, che sia il senso di precarieta', che sia la speranza nel futuro che, come diceva Aristotele, e' solo un sogno ad occhi aperti, che sia il mio innato ottimismo, che sia che in fondo mi sento felice ma vivo ogni istante come se fosse una nuova scoperta..
In fondo da giorni mi sembra di non voler pensare alla malattia, soffro nel non pensare troppo a progetti futuri ma sono scaramantica e cerco di trattenermi e godo l'attimo come sempre..
Mi chiedo se sia sensato, se non ci sia un percorso di negazione, e poi mi guardo intorno e vedo tutte quelle persone costantemente infelici per il nulla, incapaci di gioire di ciò che vivono quotidianamente e mi dico che sono loro a sbagliare, ad essere cechi di fronte alla vita..
Questo week end sono sola (si fa per dire) a Milano e, per quanto mi manchi la mia bella routine familiare mi sto godendo i ritmi del fine settimana..
Mercato di "campagna amica" dietro casa dove ho contrattato con un bresciano della val camonica su verze, spinaci, tarassaco e patate, un po' di shopping in vista della primavera, passeggiata e commissioni, pranzo con un amica a raccontarsela come secondo me solo le donne sanno fare e giro al parco con lei arrampicata sul castello da arrampicata dei bambini..
E poi i miei pasticci in casa.. Lavoretti, cucina, l'ispettore Barnaby (uno dei miei telefilm preferiti anche se poi spesso mi fa dormire, ma forse e' questo il suo bello!!)...

Come spesso in questo periodo faccio dolci..
Uno va ultimato e lo sfoggero' domani a pranzo con papa' (una delizia di budino, ma quello vero con le uova e cotto a bagno maria e le arance caramellate.. Ricetta di Sal de Riso che postero' dopo l'assaggio - magari mi e' venuto una schifezza) e poi, per sentirmi meno in colpa, biscotti sanissimi, ma che piu' sani non si puo'!!!
A primo assaggio, abituata a quei bei biscotti burrosi che faccio di solito, al telefono con un'amica mi e' scappato " certo che 'sti biscotti sani saran sani ma non sanno di niente!". Poi pero', lievemente raffreddati e non a mille gradi perche' appena usciti dal forno li ho rivalutati.. E quindi vi propino la ricetta visto che son sani sani sani!

Biscotti all'uvetta

250 gr di farina semiintegrale (ovviamente l'ho presa al mercatino di questa mattina dell'aziendina agricola bresciana suddetta)
50 gr di semola
200 gr di uvetta
40 gr di olio extravergine
160 gr di latte (per gli intolleranti al latte la ricetta originale prevedeva uguale dosaggio di bevanda di soia ma mi sembrava veramente eccessivo nel mìo caso)
14 gr di lievito per dolci
1/2 cucchiaio di curcuma
1/2 cucchiaio abbondante di vannella
1 bacello di aniglia
1 puzzico di sale
120 gr di malto di riso bio (si trova nei negozi di prodotti naturali tipo Natura si)

Miscelare tutti gli ingredienti secchi setacciando il tutto in una ciotola. In un altro contenitore mescolare bene gli ingredienti liquidi e versare su quelli secchi e amalgamare bene. Formare delle palline (l'impasto resta un po' appiccicoso ma non preoccupatevi) e posizionarle sulla teglia coperta di carta da forno. Schiacciarle per appiattirle, cospargerle di zucchero di canna e infornare a 170 gr per 12/15 minuti e comunque fino a che sono ben dorati.

SANISSIMI e direi quasi vegani a parte il latte...
E poi l'uvetta e' energetica, con proprieta' depurative e ricostituenti, la curcuma e' un potente antiossidante, la farina semintegrale e' ricca di fibre, ci sono pochissimi grassi e niente uova ed il malto e' un dolcificante particolare con un  retrogusto di caramello ed e' un concentrato di zuccheri complessi che vengono assimilati lentamente dall'organismo senza creare picchi glicemici (mi do un tono con le info recuperate dal sito Guerrilla gardening...
Non e' che possono anche essere stra golosi ma devo dire che da colazione non sono niente male!
Tranquilli pero' se il budino e' buono come penso domani mi rifaccio con una ricetta bomba di uova, zucchero etc...


giovedì 7 marzo 2013

Sola soletta a Milano...

Max e' partito.. E mi sembra così strano non averlo qui.
Siamo così affamati di tempo da recuperare che cinque giorni passati così sembrano un po' sprecati.. Pazienza, i valori ematici e l'esigenza di terapia e trasfusioni non mi permettevano di partire! Ma mi sono organizzata e, non potendo andare con lui nelle Marche, approfitto per vedere tutte quelle amiche che non riesco mai ad incontrare in settimana (qualcuno lavora anche, del resto!)..
Domani si comincia facendo un po' di "consulenza d'arredo" ad un'amica,  bieca scusa per farsi scarrozzare in giro in negozi che adoro e poi cenetta io e lei a casa..
Per portarmi avanti ho anche già preparato le mini cheese cake al cioccolato (alla faccia del mio 8,9 di emoglobina) perché' ogni scusa, anche la concomitanza con una cosiddetta festa, e' buona per un po' di consolatorio, cremoso, fantastico cioccolato con la crosticina di biscotti sotto....
(SPECIFICO: io odio la festa della donna, giorno in cui credo l'unica cosa che abbia senso sia urlare ancora più forte no alla violenza sulle donne, no all'indifferenza verso le donne, no alla paura che molti uomini hanno delle donne, no alle donne che vogliono essere uomini, no alle donne che hanno paura di essere se stesse, no a quel muro di gomma che ancora si vive nelle aziende, nella famiglia, anche in una cosiddetta città' moderna come Milano..)
Io intanto, che son circondata per mia fortuna da uomini e donne intelligenti, rispettosi, e senza barriere mentali, per "festeggiare", domani, mi regalo due belle sacche di sangue  e così son pronta per il week end intenso..

Ecco invece la ricetta della cheese cake di stasera..
Versione un po' semplificata rispetto ad altre perche', come spesso accade ho deciso di farla alle sette ma non avevo tutti gli ingredienti che avrei voluto in casa.. Ps io ne ho fatta 1/3 della dose perche' ho preparato 4 monoporzioni ma queste sono le dosi necessarie per una tortiera da 22 cm.. E nel mio caso le servo nelle cocottine direttamente senza sformarla..

180 gr di biscotti secchi
100 gr di burro
500 gr di philadelphia classico
100 gr di cioccolato fondente (siccome ne avevo poco io ho fatto meta' gianduia e meta' fondente)
100 gr di zucchero a velo
200 ml di latte
75 gr di maizena
2 uova medie

Sciogliere il burro, tritare i biscotti nel mixer, amalgamate i due ingredienti nel mixer e compattare nello stampo a cerniera rivestito di carta da forno. Far riposare in frigo per mezz'ora. Sciogliere a bagnomaria il cioccolato. In una ciotola montare con le fruste o la planetaria il philadelphia con lo zucchero, la maizena setacciata, le uova, il latte e il cioccolato fuso fino ad avere una crema morbida ed omogenea. Versare l'impasto nello stampo e cuocere a 170 gradi per 50 minuti. Far riposare almeno 3 ore in frigo. Io la vorrei servire con una salsina di lamponi freschi..

Ps alla fine ho cambiato idea ed ho candito con zucchero e miele un arancia non trattata affettata sottilmente e con le fettine ho decorato le mini chees cake..





lunedì 4 marzo 2013

Nuova terapia in vena contro il citomegalo...

Per non farci mancare nulla abbiamo avuto la conferma che il citomegalovirus (che detto così fa molta impressione e se effettivamente fatto crescere e' un vero bastardo) si e' riattivato e quindi, pur se in fase iniziale, va bloccato in modo aggressivo..
E quindi nuovo bombardone per bocca e in flebo da fare tutti i giorni due volte al giorno (cosi posso andare avanti indietro dal San Raf, esperienza nuova..).
Salta, almeno per me, l'unico programmino fatto in questo periodo; viaggetto di cinque giorni nelle Marche... Max deve andare per lavoro e dovevo seguirlo, vedere degli amici che son giù ma pazienza.. Ormai siamo abituati che i programmi non si possono fare..
Restero' a Milano sola soletta e bella tranquilla in casa visto che i valori faranno schifo..

Meno male che il week end e' stato bellissimo tra una pizzetta al metro, cena a casa con amici e passeggiata in collina sotto il primo sole primaverile.

E, visto che sono appena stata sgridata perche' propongo ricette impossibili da replicare, riporto le ricettine fatte sabato sera perche' piu' classiche e tipiche..

Gnocchi salsiccia e pomodorini

600 gr di patate
100 gr di farina piu' quella necessaria per formare prima la palla e poi i gnocchi sul tagliere.
Un uovo
Un pizzico di sale
200 gr di salsiccia
Un barattolo di pomodorini ciliegia in conserva (io ho usato la mia ma ce ne sono di ottime in commercio)
Una cipolla piccola

Lessare le patate con la buccia e schiacciarle in una ciotola capiente con lo schiacciapatate ancora calde (non togliere la buccia, restera' nello schiacciapatate. Perche' ustionarsi senza motivo!). Far raffreddare. Quando le patate schiacciate saranno fredde unire l'uovo, il sale e la farina setacciata. Impastare velocemente e creare una palla elastica ma morbida. Vi sembrera' molto morbida ma secondo me quelli fatti in casa son buoni cosi. Io, prima di procedere a formare i gnocchi, faccio una prova cottura creandone uno e lessandolo. La quantita' di farina infatti dipende molto anche dalle patate ed e' impossibile dare un dosaggio certo. Ovviamente, qualora la prova si sfaldasse aggiungere un po di farina all'impasto. A questo punto tagliare pezzi di impasto, formare dei cilindri sul tagliere   infarinato  e tagliare a pezzi di circa un centimetro. Volendo rotolare sulla forchetta. (Io son pigra e non lo faccio, anche perche' essendo molto morbidi li preferisco piu cicciotti). Proseguire fino a terminare tutto l'impasto.
Cuocere subito (se stan li si appicciccano) oppure disporre su dei vassoi e congelare separati (a questo punto possono ovviamente essere messi nei sacchetti e conservati e poi cotti congelati).
Condimento:
Affettare la cipolla a fettine sottili e rosolare dolcemente con un filo d'olio.
Una volta morbida aggiungere la salsiccia sbriciolata e far rosolare bene. Unire poi i pomodorini sgocciolati e salare. Far restringere il sugo schiacciando i pomodorini con il dorso del cucchiaio.

Ovviamente sono buoni conditi anche solo con un sugo di pomodoro, con lo zola lievemente sciolto nel latte, al burro e parmigiano, etc etc..

Filetto al vino rosso..
In campagna da noi c'e' la carne piu buona del mondo (almeno per me che son piemontese di nascita) ma io non posso mangiare niente che non sia ben, ben cotto. Come fare allora per non distruggere del fantastico filetto?

Quattro fette di filetto da circa 150/200 gr
Quattro fette di pancetta
Uno o due scalogni
Un bicchiere di vino rosso corposo (una volta aperto lo si beve a cena quindi non usiamo schifezze..)
Due cucchiai di miele
Sale e pepe
Una noce di burro piu un'altra con un cucchiaio di farina alla fine

Affettare gli scalogni finemente, rosolarli piano piano con il burro. Arrotolare la pancetta intorno ai filetti e legarla con lo spago.  Rosolare i filetti da entrambi i lati per bene. Una volta cotti ma morbidi togliere dal fuoco e tenere in caldo. Deglassare il fondo della padella con il vino, far evaporare l'alcool e unire il burro impastato con la farina e il miele e rimettere la carne nella salsa.Ripassarla nella   salsa e, appena lucida, servire subito con patate arrosto o pisellini al burro.
Contenta Ross? Basta ricette con ingredienti introvabili dalle tue parti!!







venerdì 1 marzo 2013

Venerdi..

Sole, e' iniziato marzo, e' venerdi, ed oggi si va in campagna..
Oggi belle notizie e nubi minacciose al San Raf.. Del resto questo e' il senso della vita... Mai tranquilli fino in fondo.. Siamo come tanti esploratori sempre sull'orlo del baratro..
News dal midollo ottime e questo mi rende felicissima! Sta bene, lavora bene e lotta alla grande.. Zitti e lasciamolo lavorare..
Ma la graft e il cortisone e l'immunosoppressore e i mille farmaci e le fotoaferesi abbassano le difese e il citomegalovirus sta crescendo.. Questa sera sapremo se devo iniziare una terapia mirata che buttera' a terra i valori.. Quindi midollino datti da fare che dobbiamo compensare!

Per ora non pensiamoci. Pranzetto con un amico e poi viaaaaaa... Stasera sapremo!

Ps nuovo esperimento cinese di oggi!

Involtini di riso con manzo e germogli di soia

Dal mio market cinese di fiducia ho trovato le sfoglie di riso..
Ma a me l'involtino primavera non piace tanto quindi che fare? Involtino alternativo.

150 gr di carpaccio di manzo
Una scatoletta piccola di germogli di soia
Un cucchiaio di salsa di pesce
Un paio di cucchiai (sono andata a occhio) di salsa di ostriche
Una spruzzata di salsa di soia
Una spruzzata di vino di riso
Le sfoglie di riso

In padella metto tutte le salse e un filo d'olio, affetto a striscioline il manzo e salto in padella finoa che e' ben cotto ed aggiungo i germogli.
Le sfoglie vanno ammorbidite in acqua fredda. Una volta morbide ho composto gli involtini (sull'estetica dovrei migliorare un po' pero') li ho fatti riposare un po e fritti. Da servire con salsa piccante..
Niente male..