martedì 31 gennaio 2012

Le piccole gioie dell'essere a casa....

Ieri sera sono entrata in casa, accolta dalla luce soffusa e dall'albero di natale che le mie amiche, a sant'Ambrogio, avevano preparato per farmi una sorpresa perché dovevo uscire... Allora non ero uscita ma oggi me lo sono goduta e mi sembra un po' Natale...
E poi ogni cosa sembra quasi una scoperta.. Colazione a letto, il fiorista che suona con una bella azalea di bentornata, passeggiata nel quartiere, panettiere, verdura.. Le sciocchezze che solitamente fai fermando l'auto in seconda fila, con le quattro freccie, parlando al telefono con un cliente e che ti sembrano solo un incombenza in più.. Vabbe in questi giorni mi fa felice ogni sciocchezza.. Un regalino (visto che son dimagrita..) ancora due passi e poi a casa.. Pranzetto cucinato da me! (mi mancava da morire maneggiare i miei attrezzi da cucina e, come dice Massimo, fare caos in cucina.) massimo mi ha detto " si vede proprio che il mio amore e' tornato! In cinque minuti mille cose fuori, verdure da tagliare, bruschette nei piatti, e mille precauzioni in più perché devo stare attenta a tutto quindi pomodori lavati con il bicarbonato, lavarmi le mani con il disinfettante mille volte.. Ma e' solo questione di abitudine..
La mia prima giornata di nuova vita continua..

lunedì 30 gennaio 2012

Dopo 85 giorni....

Si va a casa! La gioia che ho provato questa mattina e' indescrivibile.. Non credo ci sia vittoria alla lotteria o successo che dia la stessa soddisfazione.. Ora una decina di giorni a casa stando attenta a tutto ma a Casa!
Certo, dopo due mesi di inverno mite esco nella settimana di bufera e tempesta e temperature siberiane e picco dell'influenza.. Tanto perché a noi le cose facili non piacciono mai.. Ma chi se ne frega.. Mascherina, sciarpa cappellino ugg e non mi ferma nessuno!
In sequenza le cose più attese sono:
Respirare l'aria (sarà buonissima anche con i pm10)
Vedere Massimo senza cuffietta e mascherina.. Lo riconoscerò?
Abbracciarci forte forte
Dormire nelle mie lenzuola (quelle dell'ospedale, ipersanificate, sono ruvide come la pietra pomice..)
Vestirmi con vestiti veri e non più con il pigiama..
Rivedere le mie cose e tornare a mettere in disordine come so fare solo io a casa.
E poi mille e mille piccole cose...

domenica 29 gennaio 2012

Ed in onore di Raffaella e dei suoi buonissimi carciofi ripieni..

Prosegue il premio Master chef amica di Cristina e questa sera il piatto in concorso era "carciofi ripieni"!
La ricetta di Raffaella non ce l'ho e spero di estirpargliela a breve visto che i suoi sono buonissimi e ne ho mangiati tre arrivando quasi a scoppiare ma, in attesa di poter pubblicare la sua, segnalo la mia personale versione...
Come dicevo questa e' la fase finale della stagione dei carciofi, costano poco e sono buonissimi oltre a fare benissimo.
Questi carciofi possono anche essere preparati e congelati per i tempi di magra... Restano buonissimi..

8 carciofi
200 gr di pan grattato
1 cucchiaio di timo fresco
1 spicchio d'aglio
Prezzemolo tritato
Olio, sale
Un bicchiere di vino

Togliere le foglie esterne ai carciofi e pulire bene tutte le parti spinosi. Con un coltellino scavare l'interno togliendo la barba e conservare l'interno. Pulire bene i gambi e tagliarli a pezzetti. Nel mixer tritare l'aglio, il pangrattato, l'interno dei carciofi, i gambi, gli aromi e una presa di sale.. Condire con olio e farcire l'interno dei carciofi allargando bene le foglie e riempiendo non solo la parte scavata ma anche tra le foglie schiacciando bene.
Disporre in una casseruola che li contenga a misura in piedi i carciofi e cuocere per 35/40 minuti a fuoco medio basso con un filo d'olio e bagnando con il vino.

Ulteriori riflessioni....

E' vero, condivido con Bic tante riflessioni... In più di meta' Italia c'è tantissimo da fare ed il divario tra una regione e l'altra e' abissale.. Tanto che nel mio reparto spesso mi dicono esserci gente da tutta Italia... Questa credo sia la grande sfida.
Sicuramente pero' lo scetticismo atavico che avevo nei confronti della sanità e' stato spazzato via.. Ho avuto la fortuna di cadere nel posto giusto.. E, pur se e' concettualmente sbagliato che sia questione di fortuna vivere a Milano e non in zone dove muori per un cesareo senza spiegazioni, resta valido il principio fondante della sanità italiana che non avevo mai neanche approfondito e davo assolutamente per scontato... Il diritto alla salute per me era ovvio e mi ha colpito che in tanti paesi cosiddetti civilizzati non sia così..

sabato 28 gennaio 2012

Una cosa che mi rende fiera di essere italiana...

Questa mattina ho cambiato stanza.
La mia nuova compagna di stanza si chiama Amina ed e' siriana.
Purtroppo ha, anche lei, una malattia brutta e a breve la trasferiranno per operarla. Forse dopo due mesi di indagine, hanno ben definito la diagnosi. Ha la mia stessa età, tanti sogni, tanta voglia di studiare e di crescere, tre figli, ma, a differenza mia, affronta le migliaia di difficoltà di una famiglia musulmana in Italia che lotta per il lavoro, per pagare le spese, per mandare i soldi a casa e che vive con una nostalgia costante per il suo bellissimo paese.
Ma qui può essere curata al meglio! Ci siamo messe a chiacchierare sul fatto che le hanno fatto tantissimi esami, che e' spaventata ma che si sente in buone mani, che se fosse stata in Siria, ora poi con le nuove tensioni politiche, non sa come avrebbe potuto essere curata.
Ho poi pensato ad Esther, il mio angioletto peruviano, che, orgogliosa, mi ha raccontato di aver potuto pagare le cure mediche dei suoi genitori in Perù in clinica privata grazie al lavoro in Italia (perché in Perù la sanità nazionale e' povera e non riesce a dare supporto e se non hai i soldi non ti curi...).
Per questo sono orgogliosa di essere italiana. Io, Amina, chiunque viva in Italia e abbia bisogno di cure viene curato, al meglio (almeno in queste strutture), con gli stessi diritti, e lo stesso sforzo delle equipe mediche.
Ho sempre fatto la brillante, dicevo, meno male che c'è l'assicurazione medica, se no figurati, con la sanità italiana.. Con quella supponenza di chi non sa e che, fino ad adesso, non aveva mai avuto bisogno di particolari cure..
Ma l'assicurazione medica e' fantastica per fare in fretta un esame, delle visite, piccoli interventi, pacchetti di prevenzione...
Ma se stai veramente male sono solo i grandi ospedali che possono darti il meglio e lo danno a tutti.
Solo una nota, da uno studio dell'OMS risulta che l'Italia e la Francia sono al secondo ed al primo posto per il livello di sanità, anche per questo concetto di universalita' dell'erogazione del servizio. Gli Stati Uniti sono al trentasettesimo posto proprio perché poco più del 40% della spesa sanitaria e' coperta dallo stato contro il 73% dell'Italia ed il 78% della Francia. Solo chi può si cura...

venerdì 27 gennaio 2012

La meta si avvicina e si gode la frenesia dell'attesa..

A grandi falcate mi sembra di avvicinarmi veramente, questa volta, al secondo traguardo: andare a casa qualche giorno.
Sto lavorando sull'alimentazione, l'attività fisica (ossia, come si diceva quando ero ragazzina, faccio vasche su e giù, sola o con l'amica di turno, ai miei tempi in corso Roma, ora in corridoio!) e il benessere mentale... Guardo l'hotel in cui vorrei andare una notte al mare se il tempo sarà bello, e mi coccolo.. Soprattutto mi stracoccolano..
Ormai tra le mie amiche e' partito il miglior servizio Catering in network di Milano per cui ieri polpette, oggi i mitici Rabaton, stasera verdurine al vapore (quelle vere e buone, non quelle schifose della mensa) e tarte tatin, domani arriva la torta Pasqualina, domenica i carciofi ripieni... Ora organizzo il premio master chef ospedaliero!
In competizione per altro entra anche Esther, una delle infermiere, che dopo il flan peruviano, oggi mi ha preparato la gelatina di frutta..
E mi sembra di essere nel sabato del villaggio di leopardiana memoria, con quel fremente senso di attesa della donzelletta anche se poi, al contrario di quanto pensasse quel positivone di Leopardi, la mia domenica (lunga) sarà fantastica...
E' vero, mi ero detta, questa volta, fino a che non avrò la lettera di dimissioni in mano, non dico nulla, ma e' così bello essere eccitati per l'attesa della partenza..

Per farmi capire che non ne possono più di me poi hanno deciso di spostarmi di stanza (ovviamente le esigenze penso siano logistiche) e domani mattina trasloco tutti i miei "stracci" nella camera dieci... Quella in assoluto più vicina all'uscita!! Non avevo idea di essere riuscita ad incastrare così tanta roba in un armadietto da palestra e in un carrellino.. Mi serve Grillo traslochi!
Anche questa e' attività fisica e, dopo un mese da sola, avrò per qualche giorno una nuova compagna di stanza...

giovedì 26 gennaio 2012

Che ansia le proteine!

Ma sarà mai normale che una golosona, buongustaia e appassionata cuoca si trovi a combattere perché non ce la fa a mangiare tutto quello che vorrebbero i medici! Una guerra!
E' vero che ho passato tanti giorni a nutrirmi con la sacca di nutrienti in vena e a ingurgitare qualche frullato o mela cotta ma ora, che sono tornata ad essere in grado di mangiare normalmente, sembra mi abbiano messa all'ingrasso! Mangia proteine proteine proteine.. Aiutooo ma loro hanno mai assaggiato le "proteine" della mensa?
Questa mattina pero' mi sono commossa: alle otto e mezzo l'infermiera entra in camera con un sacchettino rosso che conteneva un tupperware pieno di polpette. La mia amica Pamela, muovendosi "comodamente" con i mezzi, nel tragitto tra casa e segrate, prima di andare al lavoro, e' riuscita a fermarsi al policlinico per portarmi le polpette al sugo!
E quindi ecco delle fantastiche Proteine!
Ma loro, non felici, mi obbligano anche ad ingurgitare i bibitoni proteici (che schifezza)... Stasera ribellione anti proteica e ho mangiato frutta.

L'episodio di questa mattina mi ha fatto tornare alla mente un altro momento difficile e strano della mia vita: l'alluvione del '94 di Alessandria. Io e i miei genitori eravamo rimasti bloccati in casa con l'acqua che scorreva come un fiume in piena sotto la finestra del primo piano per tre giorni, tanta paura, al buio e al freddo, con la radiolina che mandava la cronaca di quella tragedia. Poi l'acqua inizio' a defluire e, la prima mattina in cui il livello era sceso, dalla finestra, vediamo spuntare la mia nonnina con il termos del caffè, la focaccia dolce (quella della ricetta già postata), col cappottino marrone che, superando battagliera (era alta un metro e cinquanta) i blocchi della protezione civile e' arrivata a piedi da casa sua per vedere come stavamo!

Oddio come sto diventando nostalgica!

mercoledì 25 gennaio 2012

Meno male che oltre ai mille capitan Schettino ci sono dei fantastici capitan America!

Che vergogna, in questi giorni febbricitanti ho seguito tutta la vicenda della Costa concordia. Nella povertà umana di capitan Schettino ho rivisto la tristezza umana di tanti codardi conosciuti nella vita, persone pronte ad essere aggressive con i deboli e deboli alla prima difficolta', pronti a lasciarti allo sbaraglio per celare i propri errori, persone così piccole da non essere in grado di pensare che a se stessi e poi incontri persone di valore, dei veri Capitan America. Qui in reparto ce ne sono molte. Il mio medico, che con la sua schiettezza (di cui abbiamo già parlato) e i suoi occhi sinceri non molla fino a che non trova le soluzioni e vedi la passione costante con cui lo fa, la piccola Esther che, lasciati i suoi affetti in Perù ti racconta con le stelline negli occhi della gioia che riceve da questo lavoro e che, per farmi mangiare mi prepara a casa il flan peruviano e tutti gli altri unici, fantastici qui e fuori da qui...
Quanti capitan Schettino conoscete e quanti Capitan America.. Scappiamo dai primi e ispiriamoci ai secondi.. Sono fari da seguire in ogni nostra azione piccola e grande..

Che bella giornata di sole..

Ma che bella giornata! Sono qui, nella mia stanzetta e guardo il vecchio platano davanti alla mia finestra completamente illuminato dal sole e penso che sono di nuovo felice. Dopo un po' di giorni duri, in cui ero nervosetta, apatica e poco reattiva oggi sto bene e le cose girano al meglio (niente febbre, i globulini in costante crescita e io che mi sento rifiorire). Penso alle preghiere di chi mi vuole bene e che si sente ricompensato dal sentirmi così, penso a mio padre che vedevo sempre più preoccupato e pessimista dopo questo periodo drammatico della nostra vita, penso alle mie amiche che, ho saputo da uccellini spifferoni, si sono messe a piangere quando hanno saputo che il midollo era a posto, penso a tutti coloro che non conosco e che mi scrivono cose bellissime su questo blog e capisco il concetto di rinascita. Non ho mai avuto nulla (fino ad ora direi, adesso mi sto proprio rifacendo alla grande) e non avevo mai provato la sensazione di benessere profondo, assoluto che arriva dal sentirsi bene fisicamente e psicologicamente dopo un periodo di sofferenza fisica. E come una fortissima scarica di adrenalina!
Oggi ho voglia di fare di tutto, sembro drogata di energia e da brava donnina multitasking, in contemporanea, leggo, coltivo freneticamente nel mio villaggio dei Puffi, ascolto la radio, parlo al telefono, scrivo e tra un mi rimetterò anche a lavorare a maglia ( se no la sciarpa viene pronta a luglio) ed, ovviamente, ho voglia di cucinare!
E quindi, visto che la cucina infermiere non e' esattamente quella del cordon blu e non credo apprezzerebbero di avere una paziente che, insieme al suo amato palo delle flebo, si mette a spignattare qualcosa solo perché e' contenta, scrivo una ricetta.

Una cosina semplice, sono ancora con lo stomaco un po' sottosopra, che ovviamente non posso mangiare perche' con verdura cruda che chissà quali germi pericolosissimi potrebbe nascondere, ma di cui avrei voglia e che e' perfetta per la stagione!

Cialdine di grana ai carciofi

300 gr di grana padano
1 albume
4 carciofi
Sale e pepe
1 limone

Amalgamare l'albume e il grana in una ciotola. Disporre a cucchiaiate 8 mucchietti su una placca rivestita di carta da forno leggermente unta e infornare a 180 gradi per 5/6 minuti. Estrarre dal forno e appiattire i mucchietti con un batticarne. Rimettere in forno per ancora un paio di minuti. Staccare delicatamente i dischetti e appoggiare ciascun dischetto su fondo di un bicchiere e formare una coppetta con le mani. Staccare e far raffreddare. Pulire i carciofi e immergerli in acqua e limone. Tagliare a fettine sottilissime e condire con olio, limone, sale e pepe. Farcire i cestini.

martedì 24 gennaio 2012

Piccoli e grandi traguardi

Nella vita ci poniamo tantissimi traguardi, alcuni che inseguiamo per anni con impegno come il successo scolastico, quello lavorativo, le gioie di una famiglia, altri più piccoli come imparare un sport, superare una piccola fobia, riuscire a comprarsi una casa.. Ognuno di questi ti spinge con energia ad andare avanti e poi un giorno arriva il traguardo dei traguardi, quello che va raggiunto ad ogni costo, quello per cui non si puo' mollare..
Io fino ad ora ho ottenuto tanti traguardi belli e importanti tra cui la laurea, un bel lavoro, un compagno fantastico, le nostre due casette tanto amate e sudate e ieri, il grandissimo traguardo di tappa! Il midollo sano. Ora ci saranno i consolidamenti, poi il trapianto ma tutto mi sembra in discesa. A volte non abbiamo la capacita' di apprezzare i traguardi che raggiungiamo, anche piccoli risultati come cucinare un piatto ben riuscito, far crescere le proprie piante, fare bene un progetto di lavoro, imparare a fare la maglia o a ricamare, ma queste sono le soddisfazioni che ci danno energia e che ci aiutano a non abbatterci mai quando qualche traguardo sembra più difficile da raggiungere.
E sono già qui a pensare a tutto ciò che vorrò fare una volta centrato l'obiettivo fondamentale, vorrei imparare bene il francese, fare un corso di pasticceria, ricominciare pilates, e dedicarmi un po' di più agli altri.. E chissà quale altre idee mi verranno..
Ps a proposito di traguardi complimenti alla piccola Diana che ha realizzato la sua prima torta e l'ha decorata meglio di un pasticcere!

lunedì 23 gennaio 2012

Good news

Anche se la febbre continua e non sanno più dove scovare la causa, anche se mi sento come se fossi stata travolta da un TIR e come Willy il coyote sono spiattellata a sottiletta sull'asfalto, oggi e' arrivata una grande notizia:
il prelievo di midollo e' pulito e sembra non ci siano residui di malattia.. Primo feedback, dicono, mancano ancora alcuni approfondimenti ma cel'abbiamo fatta! Questa era la notizia fondamentale, soprattutto dopo tutto questo periodo lungo e di ansie e terapie pesanti...
Ora non resta che cacciare la febbre e poi ce ne andiamo un po' a casa..

domenica 22 gennaio 2012

Un piccolo enorme regalo..

Sono giornate durissime.. Ieri ho raggiunto 39,8 di temperatura e non si riusciva a farla scendere.. E' circa una settimana che va così e sono crollata.. Piangevo, non volevo che mi bucassero per i prelievi, avevo i nervi a fior di pelle..
Ad un certo punto, oltre a un sacco di farmaci finalizzati a far scendere la febbre, mi hanno sommerso nel ghiaccio come nei migliori vecchi film western.. Vi assicuro, non e' piacevole..
Ma, in tutto questo e' arrivato un bel regalo.. Le infermiere hanno permesso a Massimo di fermarsi con me durante la notte e, dopo quasi tre mesi, e' stato bellissimo essere insieme anche solo a chiacchierare, appisolarsi e trovarlo qui quando aprivo gli occhi e oggi sono più serena.. Ancora non sappiamo cosa dia questa febbre e quale sia la cura ma io sono di nuovo pronta a resistere..
Mi scrive Ceci, anche lei malata di leucemia e mi chiede come io faccia a parlare di cucina in un momento in cui anche l'acqua e' disgustosa... Non so dare una risposta buona per altri ma per me questa malattia non può fermare le mie passioni, non può fermare la voglia di vivere e di pensare alle mille cose che voglio fare e cercare di farne mille anche da qua, da questo lettino di ospedale che non vuole più lasciarmi andare.
Ora aspettiamo il solito bollettino globulini della mattina e speriamo di riuscire a curare la febbre in fretta...
Buona domenica a tutti
Che sia un giorno in cui pensiamo a una cosa bella, ne facciamo una ancora più bella ci ricordiamo di baciare chi amiamo e respiriamo il piacere di esserci fino in fondo..

giovedì 19 gennaio 2012

La febbre sale la febbre scende...

Uff sono tanti giorni che assomiglio più ad una vecchia signora con le scalmane che ad una giovane ed avvenente malata di leucemia! Ho picchi di febbre vicini al 39 più volte al giorno e quindi prima freddo freddo freddo, poi caldo caldo tipo stufetta accesa e poi sudi sudi sudi... Che bello!
Pero' i miei globulini si stanno muovendo ed oggi erano 510... Domani poi si va in gita: TAC al torace per capire se si sia annidato qualcosa... Mi rendo conto che non sia entusiasmante ma l'idea di uscire dal reparto, anche se per un esame, dopo nove settimane che non esco dalla stanza, e' comunque un esperienza.
E poi sono tornata a mangiare e questa sera mi godrò una bella fetta di torta genovese di verdure arrivata fresca fresca nelle manine di Rossana.. Slurp.. Devo confessare che iniziavo a detestare i frullati...

In onore della Liguria ecco una ricettina Ligure semplice semplice ma veramente buona e leggera.

Fiori di zucca ripieni di patate

16 fiori di zucca privati dei pistilli
2 patate di media grandezza
4 cucchiai di grana grattugiato
1 uovo
1 cucchiaino di maggiorana
12 foglie di basilico tagliate sottilmente
1 spicchio di aglio tritato
4 cucchiai di olio extravergine di oliva
pepe nero macinato al momento
sale

Cuocere le patate in acqua salata, sbucciarle e passarle allo schiacciapatate raccogliendole in una terrina. Unire il basilico, l'aglio, la maggiorana, l'uovo, il grana, il sale, il pepe e l'olio. Lavora l'impasto sino ad ottenere un composto omogeneo.

Riempire delicatamente i fiori di zucca con l'aiuto di un cucchiaino e collocarli sopra una teglia unta di olio. Infornarli e lasciarli cuocere a 180° C, per 20 minuti circa. Servirli caldissimi nei piatti singoli.

martedì 17 gennaio 2012

La tolleranza

Una mia amica mi ha ricordato una massima di Goethe che diceva che invecchiando si diventa più tolleranti perché si riescono a perdonare agli altri tutti gli errori che abbiamo già commesso noi stessi.
Con chi mi e' vicino non ho dovuto in alcun modo essere tollerante... Loro mi hanno dimostrato come un onda di piena quanto siano capaci di superare paure, difficoltà organizzative, gestione del tempo, gestione dei figli, problemi di lavoro, chilometri di distanza per starmi vicino e facendo vedere ogni giorno che, quando vuoi bene, anche quando normalmente non ti frequenti con assiduità, tutto si affronta e CI SEI! Loro mi stanno insegnando ad essere migliore perché tanto amore va anche meritato..
E si, qualche delusione io e Massimo l'abbiamo avuta, a volte alcune persone che pensavi vicine in realta' si sono dimostrate incapaci o disinteressate, ma poco importa.. Da questa malattia usciremo con dei legami che non pensavamo di avere..
E' proprio vero che, come diceva Steve Jobs, il sapere che il tempo e' limitato ti da una forza in più, una voglia di godere delle cose importanti.
Ho ripensato a quante volte forse sono stata un po' assente, in cui pensavo più al lavoro che al resto, in cui certe cose sembravano rimandabili...
ed invece proprio quelle importanti non devono mai essere rimandate ed ognuno, in fondo al suo cuore, Sa quali siano quelle fondamentali per lui..

Ps bollettino medico: la febbre continua ma ci sono minuscoli segnali di movimento del mio midollo e quindi tengo le dita incrociate..

lunedì 16 gennaio 2012

Il funghetto trallalla'....

Chi avrebbe mai detto che anche quelle belle muffette che ogni tanto vediamo formarsi sulla frutta troppo matura o sulle piante potessero farci male..
Da tre giorni ho la febbre e pensavo fosse un infezione ma il mio dottore, dopo aver indagato sui sintomi vari, mi ha spiegato che pensava più a un funghetto e quindi, oltre ai due antibiotici da oggi provo l'esperienza dell'antifungino...
Tra una cosa e l'altra sono sempre attaccata a qualche cosa..
A parte il funghetto e la febbre sono abbastanza in forma e tutto procede.. Ho finito di leggere l'ultimo libro della Litizzetto e di Franca Valeri e oggi ho iniziato l'ultimo di Fabio Volo... Faccio scorpacciate di tv (e per rimanere nell'ambiente non mancano mai grèy's anatomy, ER e un detective in corsia) e proseguo nella mia dieta a base di frullati, mele cotte e gelato e bibitoni proteici ipernutrienti..

venerdì 13 gennaio 2012

L'attesa

Ho appena finito di leggere un libro molto carino... E' scritto come una favola, i protagonisti sono un lupo, un'anatra e un riccio.. Ma la vera protagonista e' l'attesa e la ricerca del senso dell'attendere..
In alcuni passi del libro viene definita così:
L'attesa e'immaginare ogni giorno il volto che avrai
L'attesa e' quando aspetti che torni quel che hai perso e ti sembra che, se non torna, la vita non avrà più senso
L'attesa e' stare con il naso schiacciato contro una vetrata


Cosa e' per me l'attesa? Direi una grande scoperta.. E' uno stato d'animo, un approccio mentale con cui vivere ciò che mi sta accadendo, una nube spessa che avvolge tutto..
Faccio tante cose, parlo con le persone e attendo e insegno anche a loro ad attendere.. Non siamo abituati a farlo..
Forse in passato la vita era più lenta e tutti erano abituati ad attendere ma oggi riusciamo ad avere molte delle cose che vogliamo e ci siamo disabituate.
Quando ero piccola ricordo mio nonno che faceva l'orto e che spesso si sedeva li, su uno sgabellino, a fumare e guardava. Mentre io preparavo deliziosi minestroni di erbacce, terra e acqua per le mie bambole (già i geni malati di cucina uscivano allo scoperto) lui continuava per ore a guardare, seduto. Una volte gli ho chiesto: " nonno, ma perché stai li così, seduto?" e lui mi disse : "guardo crescere l'insalata...". Sapeva attendere, era sereno e amava aspettare che il frutto del suo lavoro crescesse bene e con amore...
Oggi l'insalata, non solo non la coltiviamo ma la compriamo addirittura già lavata e pronta...
e pensare che una delle cose che mi rilassa di più e' pulire la verdura....
Quante volte ci siamo dette "voglio questa cosa" e, invece di aspettare natale o il compleanno, come sarebbe stato in passato, oggi usciamo e lo compriamo...
Oggi io vorrei tanto una cosa ma invece devo attendere attendere attendere... Con il naso schiacciato sulla vetrata..

Qualche chiarimento sul trapianto e su come si diventa donatori..

In tanti mi stanno telefonando per chiedermi come fare a donarmi il midollo.
Innanzitutto vi ringrazio per la montagna di amore che mi regalate ma credo sia necessario chiarire un po' in cosa consiste la donazione.
Esiste una banca mondiale dei donatori con circa 18 milioni di iscritti nel mondo, di cui poco più di 300.000 in Italia. A meno che non si sia un parente stretto non si può fare una donazione vincolata per una persona. Le possibilita' di compatibilita' specifica sono molto basse. Sicuramente pero' chi sceglie di iscriversi fa una scelta consapevole importante.
Il suo midollo potrebbe aiutare qualcuno in qualche parte del mondo se non l'amica che ora ne e' coinvolta.

CHI può iscriversi al registro mondiale dei donatori:
Per iscriversi al Registro Italiano Donatori Midollo Osseo il volontario deve avere una età compresa tra i 18 e i 40 anni.
Tali disposizioni sono state emesse dal GITMO (Gruppo Italiano Trapianti Midollo Osseo).
Le motivazioni sono prettamente mediche, il midollo osseo del donatore più è giovane più è ricco di cellule staminali, fondamentali per la rigenerazione del midollo osseo del ricevente.

COME iscriversi:
Ci si deve rivolgere alle strutture ospedaliere accreditate contattando direttamente il centro trasfusionale dello stesso ospedale e reperibili facilmente su internet o contattando direttamente l'ADMO. Per chi lo volesse io mi sono fatta girare l'elenco delle strutture in Lombardia.

IN COSA CONSISTE:

La prima fase consiste semplicemente in un prelievo di sangue che sarà sufficiente a fare una tipizzazione da inserire nel registro mondiale. Qualora poi ci fosse un paziente che presenta le compatibilità adatte si verra' chiamati a fare un secondo prelievo di sangue su cui verranno fatti ulteriori livelli di indagine. Qualora poi fosse proprio il midollo giusto si verra' chiamati per il prelievo che si fa in anestesia totale e con un ricovero di qualche giorno. Per qualche giorno successivo si avra' un po' di mal di schiena e sarà necessario rimanere alcuni giorni a riposo. I centri donatori daranno a chi interessato tutte le informazioni necessarie.

mercoledì 11 gennaio 2012

E iniziamo a parlare di trapianto..

Quando ti parlano di leucemia pensi subito al trapianto... Poi ti rendi conto che tanta gente e' guarita anche senza doverlo fare e che il percorso e' veramente pesante.. Dopodiché ti dici, vabbe' ma io saro' una di quelle a cui magari non servira'.. E poi ti iniziano a dire che invece stanno pensando fin da subito di attivare la ricerca nella banca mondiale...
Ovviamente ancora non e' certo che sia necessario ma, visto che la bastarda si e' dimostrata particolarmente cattiva, e' meglio iniziare a cercare e speriamo che nel mondo esista un mio gemello! E soprattutto che il mio gemello si sia iscritto alla banca dei donatori...
E poi i miei globuli ancora dormono e questo dimostra che il mio midollo e' sicuramente meno vivace di me...

Nel frattempo si va avanti.. Io sto qui bella tranquilla, cerco di non farmi venire la febbre e tengo alto il morale!

Per questo vi passo sottobanco una ricetta che adoro! Il pollo unico al mondo della zia Lalla (non e' proprio una zia diretta ma la storia e' troppo lunga)..
In realtà ancora non riuscirei a mangiarlo (ancora qualche problemino a deglutire..) ma fa parte di quella tipologia di confort food che ti fa proprio stare bene!

Pollo della zia Lalla

1 petto di pollo tagliato a fette sottili
2 uova
Pan grattato
3 limoni
1/2 litro di brodo di manzo o di dado
Olio, sale e pepe

Impanare le fettine di pollo nell’uovo sbattuto e nel pangrattato salato e pepato e friggere in padella fino a che non siano dorate. A parte scaldare il brodo e unire a pioggia il pangrattato mescolando bene con una frusta affinché non si formino grumi fino a ottenere una crema molto fluida. (attenzione: tende ad addensare velocemente quindi non bisogna esagerare con il pangrattato). Spremere i limoni e unirli al composto mescolando bene (verificare il giusto grado di acidità e gusto). In una casseruola trasferire le fettine di pollo rosolate e ben asciugate con carta assorbente e versare l’intingolo sulla carne. Cuocere alcuni minuti fino a che l’intingolo non abbia la giusta consistenza cremosa ma non troppo densa.
Servire ben caldo.

lunedì 9 gennaio 2012

La tensione dell'attesa

In ogni cosa della vita trovo che l'attesa di un evento e di una risposta che desideriamo tanto sia la fase più difficile da gestire.
Penso a quando, al lavoro, attendi un ok su una grande trattativa e telefoni al cliente a volte parlandogli chiaro, a volte con scuse banali, per vedere se ci sono novità.
Penso a quando, all'apertura di una gara d'appalto, lo stomaco ti si attorciglia nell'attesa di sapere i punteggi finali.
Penso a quando, ragazzina, aspettavi che uscissero i tabelloni a scuola con le votazioni di fine anno e ti sudavano le mani per l'ansia anche se eri una secchiona e sapevi in cuor tuo che tutto era andato bene.
E oggi sono in una delle attese più snervanti della mia vita, la risalita dei valori e le risposte sull'efficacia della terapia.
Sei in balia di una parte del tuo corpo che non controlli in alcun modo e ti chiedi perché le cose non debbano andare nella norma... Perché, se c'è uno straccio di statistica, tu sei sempre fuori e più lenta? Lo stato d'animo che ti comanda e' l'ansia. Come la controllo? Con la pazienza (dicono virtù dei forti), con le distrazioni, chiedendo lumi ai medici in modo pressante, e sperando che il tempo e il destino ti porti il regalo che desideri, facendomi le coccole e facendomi amare... E ogni tanto facendomi anche un pianterello liberatorio..
Le news alla prossima puntata..
Certo, sono ben accetti trucchi e suggerimenti per gestire le attese importanti...

sabato 7 gennaio 2012

Ed oggi son 30...

La befana mi ha portato venti nuovi globulini bianchi in più rispetto a ieri.. Poteva sforzarsi un po' di più ma, che dire, bisogna accontentarsi dei piccolissimi segnali..
Ora le feste sono finite, io guardo dalla finestra una giornata che sembra quasi primaverile (sole, cielo terso, lieve brezza che muove le ultime foglie sull'albero di fronte alla mia stanza) e mi accorgo che, nonostante tutto sono felice..
Sto vivendo una sorta di fase regressiva in cui gioco alle cose più stupide (sono molto impegnata nella costruzione del villaggio dei Puffi!!), passo un pomeriggio con Massimo a vedere un film e giocare a Monopoli (proprio come un giorno di festa a casa, peccato che io sia pelata, in pigiama e lui bardato come un medico in sala operatoria), mi faccio coccolare dalle infermiere che mi preparano frullatoni freschi e mele cotte prelibate (alla faccia delle schifezze propinate dalla mensa (di cui non faccio il nome visto che sono ex colleghi ma, se mi leggono, che si mettano una mano sulla coscienza!!), mi dedico allo studio di tutte le possibili cure per la leucemia, ortodosse o meno e penso a volermi bene..
Ed ho ricominciato a pensare a nuove ricettine (che testero' appena a casa) per arricchire la prossima edizione del libro, faccio ginnastica attaccata al palo delle flebo e aspetto le amiche che mi vengono a trovare ( non ci siamo mai viste così tanto). Questo e' un periodo, a volte durissimo e pieno di paure, a volte, come oggi, pieno di sole e speranza che mi insegnerà a vivere meglio al lavoro, con chi amo, coltivando tutte le cose che mi fanno stare bene...
Ps tra le varie terapie/sistemi di prevenzione della leucemia sto studiando la teoria che si basa sul concetto che tra i vegetariani c'e una % di malati di leucemia decisamente inferiore rispetto a chi segue un alimentazione onnivora, ed ancora di più questo si riscontra tra i vegani crudisti... Temo non sarò mai in grado di mangiare solo verdura cruda ( che per altro per ora mi e' assolutamente vietata) ma vi regalo una ricettina letta su una rivista che rispetta queste logiche alimentari, mi sembra molto sfiziosa e che puo' anche aiutare a smaltire le scorte di lenticchie e frutta secca post fine anno...

Insalata di lenticchie

250 gr di lenticchie di castelluccio (ossia quelle molto piccole che non richiedono ammollo, in caso abbiate le altre seguite le istruzioni di ammollo indicate sulle confezioni)
100 gr di spinacini novelli (questi si trovano facilmente gia' lavati nei super)
1 grosso cuore di sedano bianco
80 gr di nocciole sgusciate
3 spicchi di aglio
1 foglia di alloro
1 rametto di rosmarino
Olio extravergine, sale e pepe

Lessare per 20 minuti le lenticchie con 2 spicchi di aglio, l'alloro e il rosmarino, poi spegnere il fuoco e lasciar raffreddare a pentola coperta.
Tagliare il sedano a bastoncini corti e tritare le foglie più tenere e saltare il tutto in padella con un filo d'olio e lo spicchio d'aglio rimasto per pochi minuti (deve rimanere croccante)
Regolare di sale, trasferirlo nel piatto di portata e aggiungere le lenticchie ben scolate, gli spinacini e le nocciole tritate grossolanamente. Condire con olio, sale e pepe e servire subito.

giovedì 5 gennaio 2012

Cosa pensate della comunicazione medico paziente?

Il mio medico mi chiede di riflettere sulle mie sensazioni e su come vivo la comunicazione medico paziente. Già in passato avevo parlato dei diversi approcci che avevo incontrato in questi mesi ed ora sono a pensare a come vorrei che fosse e cosa e' realmente.
Parto dai miei desiderata
Sguardo sincero e rassicurante
Approccio non sbrigativo nello spiegare
Volontà di approfondimento
Ascolto attivo a ciò che manifesto e a eventuali richieste di chiarimenti
Tono pacato e chiaro senza paroloni incomprensibili

Ad essere onesta riscontro almeno al novanta per cento queste caratteristiche nello staff medico che mi segue e questo dona grande serenità... Pensi di essere in buone mani..

Molti di noi si sono pero scontrati con medici diversi in qualita' di pazienti o di parenti di chi sta male. Come lo avete vissuto? Cosa vi ha lasciato?

mercoledì 4 gennaio 2012

Ricordi....

Rileggendo una mail mi e' tornato in mente un periodo lontano... Quando bambinetta andavo a piedi alla scuola elementare, con la cartella sulle spalle, la gonnella kilt, la calzamaglia di lana e il montgomery (eravamo in pieni anni settanta) e "facevo il fumo con la bocca" e poi mi fermavo in panetteria a comprare la focaccia dolce, ancora calda, per la merenda delle dieci..
Mmm mi torna in mente un profumo e quello zucchero caramellato sopra e mi sento ancora bambina...
Come e' strana la vita, in quel periodo pensavo che mamma e papa' fossero immortali e che il mondo fosse perfetto..
Poi cresci e scopri che nessuno e' immortale ma che certi ricordi, che l'amore che si prova, che le sensazioni belle lo sono e che a volte basta avere tempo per pensarci per farle rivivere nella nostra mente..
Come il fumo dalla bocca quando fa freddo e la focaccia calda tra le mani di una bambina...

Per cui,direttamente dal programma della Parodi, vi giro la ricetta per la focaccia dolce.. E' una delle poche che non ho modificato perché viene buonissima così..

Servono
450 gr di farina
1/2 cubetto di lievito di birra fresco
2 pizzichi di sale e 1 pizzico di zucchero
Acqua
1/2 bicchiere di latte
1/2 bicchiere di olio
100 gr di zucchero o anche un po' di più a seconda della teglia e del gusto

Impastare farina, lievito, i due pizzichi di sale e quello di zucchero e mezzo bicchiere d'acqua e mezzo di latte e lavorare bene, per dieci/quindici minuti fino ad avere un panetto morbido e lisci.
Far lievitare il panetto coperto da un panno.
Stendere poi un foglio di carta da forno su una teglia, ungerla bene di olio e stendere la pasta. Bagnare poi con un bicchiere di olio e acqua miscelate e stendere bene con le dita avendo cura di non avere una superficie lisca ma con ben evidenti gli avvallamenti delle dita.
Cospargere di zucchero e infornare a 250 gradi per 15 minuti.
Alla fine accendere pochi minuti il grill per far ben caramellare..

martedì 3 gennaio 2012

Dopo due giornate brutte sembra esserci uno spiraglio di luce..

Che bello tornare a scrivere... La fine dell' anno ma soprattutto i primi giorni del 2012 sono stati decisamente impegnativi.. Ma oggi sembra andare un pochino meglio e mi sento subito rinvigorita. E poi, chi mi conosce non ci potrà credere, non ho mai toccato cibo! Sono passata, come nei migliori film di fantascienza, ad una nutrizione chimica in vena (sostanzialmente antipasto, primo, secondo, contorno, dolce caffè e ammazza caffè tutto in uno)ed infatti, per digerire, l'unica cosa mangiata ieri in giornata, e' stato il grand soleil Ferrero! Giusto per fare il ruttino di fine pasto ( a bocca chiusa e con la manina davanti, come le signorine per bene!)

E poi stare meglio significa ridurre le ansie e quindi sgomberare la testa dai pensieri brutti:
Dopo un giorno di febbre il non averne più toglie la paura delle infezioni
L'affermazione " si muove", riferita al mio intestino, del mio mitico dottore allontana la paura della perforazione della parete intestinale ( che, detto sinceramente, non deve essere affatto una bella cosa)
E smettere di rantolare per i crampi ti restituisce anche la dignità personale..

Per cui torniamo a parlare di cibo.. Per lo meno di quello che chi non fa il pasto dell'astronauta può godersi...
Visto che la prospettiva del ritorno all'alimentazione normale prevede della gran pastina in brodo vi racconto di una ricetta molisana di una minestra veramente sfiziosa per le sere d'inverno.

Si chiama zuppa alla Sante' ed veramente saporita e nutriente...
Sinceramente, rispetto alla pastina ospedaliera non c'è paragone alcuno.. E' una ricetta, ricca, golosa, quasi un piatto unico..
Le dosi che mi hanno dato sono per dieci persone quindi si possono ridurre a piacere. Ovviamente, per quanto riguarda il brodo, consiglio sempre di farne di più e piuttosto congelarlo, e' sempre comodo per risotti, minestre diverse, etc..

Per il brodo serve:
Gallina ruspante da un chilo e 500 grammi; acqua; prezzemolo; sale. (ps per chi non ama il brodo di gallina e pensi sia difficile trovare facilmente in centro a Milano una bella gallina ruspante consiglio un normale brodo di manzo.. Magari eviterei di scadere in quello di dado anche se sicuramente più comodo...)
Per i crostini
10 fette di pane casereccio; 6 uova intere.
Per le polpettine di carne
300 grammi di carne macinata di vitello; un uovo: 2 cucchiai di parmigiano; sale.
Per le polpettine di caciocavallo
150 grammi di caciocavallo stagionato grattugiato; un uovo intero; un cucchiaio di farina; 1 cucchiaio di parmigiano reggiano. 250 grammi di caciocavallo stagionato (da inserire nella zuppa).

PROCEDIMENTO
Preparare il brodo facendo bollire la gallina lentamente per 3 o 4 ore, aggiungendo solo il prezzemolo e il sale. Bagnare le fette di pane nell'uovo sbattuto, abbrustolirle al forno o sulla brace e tagliarle a cubetti piccoli. Alla carne macinata unire un uovo, il sale e due cucchiai di formaggio; mischiare bene a formare tante palline piccole e uniformi, friggerle in olio e farle asciugare bene su carta assorbente. Lavorare il caciocavallo grattugiato con un uovo, un cucchiaio di formaggio parmigiano e uno di farina. Formare delle palline, friggerle in olio d'oliva e asciugarle bene su carta assorbente. Tagliare il caciocavallo molto stagionato a pezzettini e se si preferisce a scaglie sottili. Dopo aver preparato tutto accuratamente, in una zuppiera sistemare a strati: il pane, le polpettine di carne e quella di formaggio, il caciocavallo a pezzetti. Versare il brodo bollente e lasciare riposare per qualche minuto. Avere cura di servire tutti gli ingredienti attingendo con il mestolo, dal fondo della zuppiera, evitando di girare.

domenica 1 gennaio 2012

Non posso cambiare la direzione del vento ma posso sistemare le vele in modo da raggiungere la mia destinazione

Una mia amica, in una delle sue mail notturne piene di riflessioni e di affetto, mi ha scritto la frese inserita e titolo..
Nel mio lungo percorso di pensiero solitario di questo periodo vedo l'affinarsi della capacita' di adattare le vele.. La vita ti impone situazioni obbligate ma queste possono aiutarti a cambiare il percorso adattandolo al TUO vento, ai bisogni reconditi che troppo spesso non ascoltiamo.
L'anno e' iniziato e questo brutto 2011 e' finalmente alle spalle.. Non sono molto scaramantica ma e' stato un anno difficile per me e per tante persone a me vicine, con tanti lutti e tante problematiche, in cui tutti sembravamo in completa balia del vento..
Non ci si può mai lasciar vivere ma bisogna inseguire i propri sogni e ciò che si desidera.. Talvolta non e' facile capire cosa sia ma la ricerca e' il viaggio più importante che possiamo fare..
Cosa sia per ciascuno e' da scoprire....

Ps per chi desidera il puntuale bollettino medico: il mio viaggio ricomincia in acque agitate, con un tremendo mal di pancia (in fondo che aspettarsi da due mesi continuativi di antibiotici, chemioterapia e schifezze varie ingurgitate)

Buon anno a tutti